PAOLO ROSATO
Politica

Regionali, la mossa di Lepore: "Una Fabbrica del programma per una nuova Emilia-Romagna"

Il sindaco partirà giovedì in tour per incontrare i colleghi: il modello è quello prodiano dell’Ulivo "Non mi candido, ma Bologna va messa a disposizione. No al palio dei cavalli di razza sui nomi".

Elly Schlein, Matteo Lepore e Stefano Bonaccini

Elly Schlein, Matteo Lepore e Stefano Bonaccini

La costruzione dal basso piace molto in questo periodo anche alla politica, non solo al calcio, e Matteo Lepore guarda caso ha deciso di lanciare una ‘Fabbrica del programma’ pure per avvicinarsi alle imminenti elezioni Regionali. Non solo, Lepore vuole rivestire il ruolo il capo-cantiere per il post-Bonaccini, tanto che da giovedì – prima tappa a Forlì – sarà in tour in vari Comuni emiliano-romagnoli. Ufficialmente per un sostegno alle Comunali che arrivano, nella sostanza anche per filare la rete politica verso il cambio della guardia in viale Aldo Moro. E si guarda sempre, di nuovo, al canone prodiano. Con l’Ulivo sul comodino e dopo l’Archiginnasio d’oro consegnato al professore.

Sindaco, l’Emilia-Romagna è contendibile più che mai?

"Giusto che lo sia. Se ci accontentassimo di quello che abbiamo fatto, non saremmo all’altezza della sfida che abbiamo di fronte. E’ il tempo dell’ascolto e del coraggio, saremmo arroganti se dessimo l’idea di un’alternanza impossibile".

Bonaccini si è candidato alle Europee, da dove si riparte?

"Partire dai nomi sarebbe un errore. Bisogna rifondare un percorso dal basso, che venga affidato anche ai sindaci, agli amministratori locali. Prima di dividerci, dobbiamo chiedere agli emiliano-romagnoli quali sono i loro problemi, i loro bisogni. Proporrò a Elly Schlein e al mio partito una ‘Fabbrica del programma’, sto già sentendo diversi sindaci per costruire una discussione per i prossimi 10 anni".

Lei vuole candidarsi a governatore dell’Emilia-Romagna?

"No, voglio finire il mandato, ma anche dare il mio contributo. E’ ora che si parli al plurale. Vogliamo che Bologna sia un’astronave solitaria o vogliamo metterla a disposizione di tutti? L’Emilia-Romagna, faro progressista, deve crescere".

In che ambiti?

"Bisogna ridurre le disuguaglianze, poi industria e lavoro, trasporti, casa e infrastrutture, sanità e ambiente".

Dice che serve discontinuità?

"No, serve un paradigma nuovo. Errani ebbe il ’patto per superare la crisi’, Bonaccini il patto ’per il lavoro e per il clima’. Serve una nuova idea di dialogo e cooperazione con nuovi attori, con i corpi intermedi. Bisogna dare ascolto a cosa cova ‘sotto la cenere’, ai lavoratori poveri, ai precari, ai non ascoltati. Il patto deve essere riscritto con uno sguardo innovativo".

Bonaccini ha fatto bene oppure doveva finire il mandato?

"Ognuno deve fare quello che si sente, bisogna ringraziare Bonaccini per tutto quello che ha fatto per l’Emilia-Romagna, che ha retto in tutte le crisi. La sua candidatura è fondamentale per il futuro dell’Europa"

Primarie per le Regionali?

"Non dirò mai ‘no’ alle primarie, ma non vanno nemmeno buttate lì perché la politica non riesce a sciogliere le sue contraddizioni. Si vada a chiedere alle persone come stanno, occorre un valore aggiunto che va ben oltre i nomi. Bisogna recuperare un comune sentire, manca un entusiasmo che va riacceso".

Servono di nuovo le Sardine?

"Oggi i tonni devono andare nella direzione giusta. Dobbiamo fare emergere noi tutta la ricchezza che c’è, non arrivarci per contrarietà. Penso al terzo settore, che ha temi sociali come l’abitare e l’ambiente ora fuori dai radar politici".

Si voterà a novembre?

"Spero in un rinvio all’anno nuovo, avremmo più tempo".

Energia Popolare di Bonaccini, si sta già organizzando. Servono civici nelle liste?

"L’Ulivo ci ha insegnato il valore dell’apertura. Se posso, chiedo alla classe politica di aprire a energie nuove, senza paura. Nessuna preclusione sugli alleati, se stiamo su valori comuni".

Per finire, toccherebbe a un governatore bolognese?

"Toccherebbe a Bologna, ma le divisioni da secolo scorso non hanno più senso. Non si parta con il palio dei cavalli di razza, ma con la ‘Fabbrica delle Idee’".

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