Bologna, 16 aprile 2014 - Condannata a 18 anni e due mesi. E' questa la sentenza della Corte di Assise per Sonia Bracciale, moglie di Dino Reatti, l'artigiano preso a sprangate nel cortile del proprio casolare di Anzola Emilia (Bologna) la notte tra il 7 e l’8 giugno 2012 e morto poco dopo all’ospedale (foto). Bracciale era accusata di essere la mandante di Thomas Sanna e Giuseppe Trombetta, condannati in rito abbreviato a 16 anni: il pm Rossella Poggioli aveva chiesto una condanna a 27 anni.

Alla donna la Corte ha riconosciuto il concorso anomalo: questo si verifica quando uno dei partecipanti a un reato commette un fatto diverso da quello voluto. La donna è stata condannata anche ad un risarcimento di 140 mila euro alle due sorelle di Reatti e al pagamento delle spese legali, mentre è stata assolta dal reato di detenzione abusiva d’armi, per un caricatore che era stato trovato in casa.

"Faremo appello", ha annunciato Stella Pancari, avvocato della Bracciale, aggiungendo che con il concorso anomalo riconosciuto dai giudici, si parte dal presupposto che "non è un mandato volontario ad uccidere. Noi crediamo fermamente nella sua innocenza". Le motivazioni dei giudici saranno depositate entro 90 giorni.