Nervo spinge i rossoblù in alta quota: "Il Bologna ora è una big, Europa alla portata"

L’ex capitano partito dalla C e arrivato in semifinale di Coppa Uefa con Mazzone: "Ci sono ancora margini di crescita, in primis per Zirkzee"

Bologna, 17 febbraio 2024 – Un suggerimento: "Godiamoci il viaggio, fino in fondo. Senza pensare al futuro di Motta o di che ne sarà dei calciatori che hanno gli occhi addosso di tante big". Ma soprattutto una convinzione: "Il Bologna è una grande squadra e quindi lotterà fino alle fine per l’Europa". A parlare è Carlo Nervo, bandiera rossoblù, partito dalla serie C per arrivare alla semifinale di Coppa Uefa e alla nazionale, con la maglia del Bologna addosso dal 1994 al 2007.

Joshua Zirkzee festeggia Riccardo Orsolini dopo il gol alla Fiorentina (Ansa). Nel riquadro, Carlo Nervo, 52 anni: in rossoblù 337 presenze e 36 gol (Schicchi)
Joshua Zirkzee festeggia Riccardo Orsolini dopo il gol alla Fiorentina (Ansa). Nel riquadro, Carlo Nervo, 52 anni: in rossoblù 337 presenze e 36 gol (Schicchi)

Nervo, ci dica la sua, da ex ala destra su Riccardo Orsolini.

"Che avesse i colpi si sapeva. Ma il gol che ha fatto con la Fiorentina è esemplificativo del suo percorso: controllo di testa e gol di piede. Ecco, ora ha testa e colpi, è continuo dentro le partite. E ancora in crescita: lo scorso anno ha fatto 11 gol in 32 presenze, quest’anno è già a 9 in 20. Con Motta è diventato leader e soprattutto maturo. Con lui il Bologna".

E’ da Nazionale?

"E’ il miglior marcatore italiano insieme a Berardi con 9 gol, bisognerebbe essere ciechi per non considerarlo e non credo che Spalletti lo sia. Conterà arrivare in forma all’estate, all’Europeo, ma in questo momento sì: Orso e Calafiori sono da nazionale. Anche perchè giocano in una grande squadra. Me lo lasci dire: il Bologna adesso è una big".

Perché ha vinto con la Fiorentina?

"No, per come ha vinto con la Fiorentina: ha interpretato più partite, ha sempre portato avanti la sua idea con costruzione dal basso. Ha colpito in contropiede all’inizio, poi si è preso il dominio del gioco e del campo. Che spettacolo, quello con la Fiorentina è stato un match davvero importante. Lo saranno anche i prossimi con Lazio, Verona, Atalanta e Inter. Ma saranno delicate anche per gli altri: sono convinto che ora ci temano".

Il Bologna ha ancora margini di crescita?

"Sì, non fosse altro perché Zirkzee in questo momento manca di cattiveria sotto porta. E’ giovane, deve fare il percorso e il lavoro che fece Ibrahimovic con Capello per diventare goleador. Sono certo che imparerà a diventare determinante e comunque la stagione di un calciatore è fatta di cicli e momenti: tornerà a segnare dando ulteriore slancio".

C’è qualcosa di particolare che la sta stupendo?

"L’intensità di gioco e i calciatori che giocano meno. Chiunque subentri determina, con la Fiorentina cross di Lykogiannis e gol di Odgaard: significa che Thiago ha forgiato un gruppo straordinario, che c’è convinzione e fame, che remano tutti dalla stessa parte, che non si sente titolare solo chi parte all’inizio. Se chi arriva o entra si cala subito nella parte, significa che il sistema funziona alla grande".

Si riferisce a Odgaard?

"Tanta roba. E’ impossibile da giudicare, visto che ha giocato solo mezzora, ma ha fatto 2 gol. E’ un altro segnale che gira tutto bene. E che gli uomini mercato ci vedono bene. Non è fortuna, è bravura dei dirigenti e dell’allenatore".

E’ l’anno buono per tornare in Europa?

"Nessuno ci ha messo sotto e ce la siamo sempre giocata, anche quando abbiamo perso, i ragazzi stanno bene di gamba e di testa: quindi sì, si può arrivare fino in fondo. A patto di di correre fino alla fine senza guardarci indietro, senza pensare a che ne sarà di Motta o dei giocatori. Bisogna solo pensare a giocare e godersi le partite: perché questo Bologna è uno spettacolo".

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