Bologna no limits, devi puntare al Max. Thiago prova il sorpasso alla Juve terza

A 5 turni dalla fine, i bianconeri sono a 2 punti e alla penultima c’è lo scontro diretto al Dall’Ara. Il destino di Allegri si intreccia con Motta

Bologna no limits, devi puntare al Max. Thiago prova il sorpasso alla Juve terza

Bologna no limits, devi puntare al Max. Thiago prova il sorpasso alla Juve terza

Cinquecento tifosi che all’una di notte hanno festeggiato la squadra al rientro dall’Olimpico illuminando con i fuochi d’artificio il cielo di Casteldebole. Un quarto posto blindatissimo grazie al +7 sulla Roma e al +8 sull’Atalanta (entrambe però con una partita, rispettivamente, da completare e recuperare). Un bottino di 62 punti che dopo 33 giornate di campionato non si vedeva da 57 anni (stagione 1966-67). E la Juve di Allegri, traballante al terzo posto, che dista appena due lunghezze e che dunque è a portata di sorpasso quando alla penultima giornata i bianconeri saranno di scena al Dall’Ara. O forse perfino prima, col prossimo turno che mette sul piatto Juventus-Milan e Bologna-Udinese. Ha un bel da non voler pronunciare Thiago Motta la parolina Champions: la verità è che dopo aver ribaltato lunedì sera la Roma a domicilio con una prova di superiorità straripante, per non centrare la qualificazione alla competizione più nobile servirebbe un suicidio calcistico collettivo.

Sotto le Due Torri nell’attesa si sfregano gli amuleti e si espone alle finestre o nelle vetrine tutto ciò che è colorato di rosso e blu. Però se è vero che l’appetito vien mangiando e che quello di Thiago un Bologna ‘no limit’ perché, dopo aver collocato a distanza di sicurezza giallorossi e nerazzurri ora si dovrebbe rinunciare al piacere di provare a mettere la freccia sui bianconeri? Con la Signora sotto le Due Torri pesa il ricordo dei vecchi torti subiti, anche se il più recente risale allo scorso agosto, quando allo Stadium Di Bello, e con lui il Var tutto, ignorarono un solare fallo da rigore di Iling-Junior ai danni di Ndoye. Con i rossoblù avanti per 1-0 quel penalty, se trasformato, sarebbe stato il gol della staffa e ad inseguire in classifica oggi sarebbe la squadra di Allegri. Motta è il primo a sapere che con i se e con i ma non si fa la classifica, così come sa che ad ogni stormir di fronde attorno alla panchina del livornese da Torino si leva un solo grido: Thiago Motta, per l’appunto.

Scavalcare in classifica il collega bianconero avrebbe un valore simbolico profondo ma non darebbe alcuna certezza di ribaltone sulla panchina della Juve. Quel che è certo è che l’ultimo Bologna che ha chiuso il campionato davanti alla Juve è quello del 1965-66, con Scopigno (le prime 5 giornate) e Carniglia in panchina: rossoblù secondi alle spalle dell’Inter e bianconeri quinti. Il presente racconta invece di 450 minuti di campionato ricchi di possibilità (per chi insegue) e insidie (per chi sta davanti). Il Bologna giocherà due sfide al Dall’Ara (con Udinese e Juventus) e tre in trasferta (con Torino, Napoli e Genoa), al contrario della Juventus che tre partite le affronterà allo Stadium (con Milan, Salernitana e Monza) e le restanti due in viaggio (con Roma e Bologna). Il faccia a faccia del Dall’Ara in chiave terzo posto deciderà molto. Se poi fosse anche il giorno della certezza aritmetica del posto in Champions per i rossoblù, sai che goduria.

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