Il racconto dall’Olimpico. Novanta minuti di amore

Il viaggio nella capitale: tremila tifosi hanno seguito il successo in trasferta

Bologna, 24 aprile 2024 – Una trasferta ‘europea’. Difficilmente i cuori rossoblù dei tremila tifosi presenti in curva ospiti dimenticheranno l’esperienza magica dell’Olimpico. Il viaggio, per tanti di loro, è iniziato molto presto: chi in pullman, chi in treno, chi in auto. Sì, perché lo scontro diretto per la Champions League contro la Roma cade in un lunedì pomeriggio, eppure nessuno vuole perdersi la partita. Gente di ogni età e generazione si ritrova in curva, dai bambini agli anziani, famiglie, amici e, ovviamente, gli immancabili ultras.

Tremila i rossoblù presenti a Roma
Tremila i rossoblù presenti a Roma

In mezzo ai 60.000 giallorossi dell’Olimpico, il popolo rossoblù canta e sostiene la squadra, dal fischio d’inizio al novantesimo minuto. Il primo brivido arriva all’ottavo, quando El Shaarawy fa tremare lo spicchio di stadio riservato agli ospiti mandando alto. Ma è il gol di El Azzouzi (uno dei più acclamati tra i tifosi) a far andare in visibilio il popolo rossoblù. In un Olimpico ammutolito, in curva si comincia a sognare l’impresa, che assume sempre più i contorni della realtà quando sul finire del primo tempo Zirkzee raddoppia. All’intervallo è tripudio allo stadio.

Neanche il tempo di festeggiare ed ecco che ricomincia la ripresa. La Roma spinge e trova il gol con Azmoun e l’Olimpico, silente per un tempo con mugugni verso l’arbitro Maresca, si accende e fa paura. I giallorossi tornano a crederci, i rossoblù in campo e sugli spalti si uniscono e stringono i denti, difendendosi dal sussulto romanista. Sforzi premiati: dopo la tempesta torna il sereno, con Saelemaekers che fa esplodere di nuovo il settore ospiti. Il gioco dei rossoblù manda in estasi i tifosi e all’uscita di Zirkzee c’è anche spazio per il primo coro della curva dedicato all’olandese, al grido di "Joshua, Joshua".

Sugli spalti dell’Olimpico ormai suona solo la musica bolognese e, mentre molti tifosi giallorossi ormai sconsolati abbandonano lo stadio anzitempo, al fischio finale può partire la festa in curva, con i giocatori che si precipitano verso i tifosi. All’uscita, sulle note del coro simbolo della stagione ‘Bologna, la mia vita te la dedico’, in molti si danno già appuntamento a Casteldebole per riabbracciare la squadra. Prima, però, è obbligatoria una tappa in un’osteria locale per un bel piatto di carbonara: giusto in tempo per ricevere i complimenti sinceri e sportivi di alcuni tifosi romanisti per la "bella squadra" di Thiago Motta. Per un Bologna che unisce davvero tutti, al di là del tifo. Il viaggio di ritorno è lungo e faticoso, ma il rientro ha tutto un altro sapore, con una vittoria che porta la curva rossoblù a sognare già le trasferte nei più grandi stadi d’Europa. Con l’acquolina in bocca.

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