Case di riposo più ‘umane’ "Visite riprese, con cautela"

Case di riposo più ‘umane’  "Visite riprese, con cautela"

Case di riposo più ‘umane’ "Visite riprese, con cautela"

Trema la voce a Luca Brasini, direttore della Fondazione Don Baronio che gestisce la casa di riposo di via Mulini, ricordando i momenti più tragici della pandemia. Di quando il virus passava con l’affilatezza di una falce tra gli anziani ospiti (oggi 99 residenti e 20 del centro diurno). Nei tre anni in cui ha infuriato il morbo ne sono morti 21, mentre la totalità degli operatori, miracolosamente escluso lo stesso Brasini, ha dovuto vedersela con il contagio. "Portiamo ancora le mascherine, le chiediamo a chi viene da fuori e non abbassiamo la guardia, ma finalmente possiamo concentrarci per riportare nella nostra struttura umanità e relazioni affettive che il covid ci aveva costretto a sospendere".

Quali sono stati i momenti più duri?

"Quelli iniziali, quando il senso di impotenza prevaleva. Non sapevamo cosa fosse il covid. Abbiamo imparato a conoscerlo nell’emergenza, fortunatamente con la collaborazione dell’Asl che ci ha sostenuto in ogni fase".

Quali sono state le misure immediate?

"E’ stato come essere in guerra. Abbiamo dovuto spogliare le stanze di ogni cosa per creare ambienti asettici ma conseguentemente anche anaffettivi. E’ stato devastante vedere persone che vivevano con noi e a cui volevamo bene, partire per l’ospedale e non tornare più, senza che i parenti potessero star loro vicini".

Cosa vi è stato di aiuto?

"Organizzare una rete di condivisione con i parenti utilizzando per diramare un bollettino quotidiano che tenesse legati i fili dei familiari con la struttura".

Cosa succede oggi nella vostra struttura?

"E’ finita la guerra. Ma molte abitudini sono giocoforza rimaste. La nostra preoccupazione attuale è di tenere l’equilibrio delle misure senza eccessive rigidità e riprendere in mano l’umano che c’è in noi. Riavviamo i progetti di integrazione con il territorio che sono nella nostra natura. Sono riprese le visite quotidiane benché ci siano attività che non saranno più possibili, come soggiornare nelle sale dove pranzano gli ospiti. Ma ci saranno stanze apposite per gl’incontri".

Elide Giordani