ANNAMARIA SENNI
Cronaca

Caso Golinucci: respinta la richiesta di archiviazione, indagini per altri 3 mesi

La giovane è scomparsa 31 anni fa. L’invito alla procura è quello di continuare a sentire i testimoni e proseguire gli approfondimenti sulle circostanze emerse recentemente. La mamma: “Urlerò ancora”

Cesena, 15 dicembre 2023 – Le indagini sulla scomparsa di Cristina Golinucci devono andare avanti. Lo ha stabilito il giudice Massimo De Paoli, che ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura.

I ’tempi supplementari’, stabiliti dal magistrato per la prosecuzione delle indagini, sono di altri tre mesi, e l’invito alla procura è di continuare a sentire i testimoni e proseguire le indagini sulle circostanze emerse recentemente.

Al centro Cristina Golinucci, a sinistra la mamma Marisa che non ha mai smesso di chiedere la verità sul mistero della sparizione della figlia. La sua scomparsa è stata accostata anche a quella di un'altra ragazza, Chiara Bolognesi. A destra una manifestazione a Cesena dedicata ad entrambe
Al centro Cristina Golinucci, a sinistra la mamma Marisa che non ha mai smesso di chiedere la verità sul mistero della sparizione della figlia. La sua scomparsa è stata accostata anche a quella di un'altra ragazza, Chiara Bolognesi. A destra una manifestazione a Cesena dedicata ad entrambe

Cristina Golinucci è scomparsa il primo settembre del 1992, all’età di 21 anni.

La ragazza aveva un appuntamento con il suo confessore (padre Lino) al convento dei Frati Cappuccini, ma a quell’incontro non si è mai presentata. Da allora Cristina è sparita nel nulla, lasciando come unica traccia la sua Fiat 500 di colore blu parcheggiata al convento.

"Urlerò ancora e lancerò un ennesimo appello – dice Marisa Degli Angeli, mamma di Cristina alla notizia della proroga – se c’è qualcuno che sa la verità e fino adesso non ha parlato, lo faccia ora, c’è ancora tempo”.

C’è ancora tempo per far luce sul mistero che ha avvolto Cesena per 31 anni.

Le indagini sul caso Golinucci sono state aperte nove volte, l’ultima a maggio del 2022.

Tanti i tasselli mancanti in questa terribile vicenda.

Tante le piste seguite e poi accantonate senza riuscire ad arrivare all’identificazione di un responsabile di quello che si ritiene un omicidio commesso 31 anni fa.

La prima pista seguita (mai abbandonata) ruotava attorno alla figura di Emanuel Boke che in passato confessò l’omicidio e poi ritrattò.

Il secondo filone seguito dagli investigatori ha riguardato un infermiere, mentre la terza pista ruotava attorno alla figura di un presunto ’predatore sessuale’ vicino agli ambienti della chiesa e del volontariato.

Gli avvocati Barbara Iannucelli e Nicodemo Gentile che tutelano la famiglia della vittima chiedono di non abbandonare nessuna pista. Ora i legali puntano su un altro elemento, già riferito in passato: l’esistenza di una testimone oculare che il primo settembre del 1992 avrebbe visto litigare Cristina con un uomo adulto, poco prima di sparire per sempre.

La richiesta dei legali è di acquisire nel fascicolo di indagine ulteriori testimonianze per far luce sulla vicenda.

Due mesi fa la procura ha chiesto l’archiviazione del procedimento perché, nonostante gli sforzi profusi, di non era stato possibile arrivare all’identificazione degli autori del reato.