LUCA RAVAGLIA
Cronaca

Cesena città per la pace: "Intitoliamo un parco ai bimbi vittime di Gaza"

La proposta di Rifondazione Comunista dopo il premio assegnato all’associazione palestinese ’Youth of Sumud’ e le polemiche. Rinaldini: "Avanti così" .

Jacopo Rinaldini di Rifondazione Comunista chiede al Comune di andare avanti e dedicare anche un parco ai bimbi vittime di Gaza

Jacopo Rinaldini di Rifondazione Comunista chiede al Comune di andare avanti e dedicare anche un parco ai bimbi vittime di Gaza

Continua a far discutere l’assegnazione del premio ‘Cesena città per la Pace’ assegnato nei giorni scorsi al collettivo palestinese ‘Youth of Sumud’. La decisione era stata presa a maggioranza dalla giunta di Palazzo Albornoz, senza dunque che si trovasse l’unanimità tra i componenti, alcuni dei quali avevano espresso perplessità verso una scelta che sarebbe per forza di cose risultata divisiva all’interno della comunità cesenate in nome della quale è stato assegnato il riconoscimento. Le stesse argomentazioni erano state presentate nelle ore successive all’annuncio da alcune ali dell’opposizione, in particole da Antonella Celletti della Lega e da Luigi Di Placido dei Liberaldemocratici per Cesena.

Il suggerimento proposto era in particolare quello di individuare anche un’associazione pacifista israeliana per garantire uguale rispetto a due popoli profondamente segnati da decenni di tensioni, conflitti, attentati ed escalation di ritorsioni nell’ambito dei quali la comunità interazionale non è ancora riuscita a trovare un punto di incontro dal quale partire per ottenere finalmente una pace duratura. Sul merito della questione è intervenuto anche Jacopo Rinaldini del Partito della Rifondazione Comunista. "Dopo l’attribuzione del premio Cesena città per la Pace al collettivo ‘Youth of Sumud’ – ha scritto in una nota – segua un’altra, forte, presa di posizione: si intitoli un parco per bambini, scelta non casuale, alle vittime civili di Gaza". Rinaldini motiva la sua proposta utilizzando parole molto dure nei confronti della parte politica che manifesta opinioni diverse rispetto alle sue e scegliendo il termine ‘genocidio’ per descrivere la tragedia in corso in quella fetta di Medio Oriente, rivendicando di conoscere quale sia la ‘parte giusta della storia’ dalla quale schierarsi. "Faccio appello a tutta l’Amministrazione – prosegue la nota – non sia sorda a questa istanza, non la faccia cadere, vada avanti nonostante le polemiche velenose che giungeranno". Polemiche che in effetti, piuttosto che sopirsi all’indomani della consegna del premio avvenuta la scorsa settimana, potrebbero tornare ad accendersi.