"Con l’idrogeno verde stop all’inquinamento"

Plt Energia lo produce a Pievesestina, grazie a un innovativo impianto. Il presidente: "Azzereremo le emissioni del nostro stabilimento"

di Maddalena De Franchis

È l’unico colore dell’idrogeno pulito e sostenibile: l’idrogeno verde, prodotto dall’acqua grazie all’apporto di energia elettrica da fonti rinnovabili, è la risorsa su cui scommettono diversi Paesi, fra cui l’Italia, che nel Pnrr lo include tra i fattori determinanti della transizione energetica. Una sfida ambiziosa, prontamente raccolta da Plt Energia: il gruppo cesenate, presente da circa 20 anni nel mercato delle rinnovabili, sperimenterà per la prima volta, nella sede di via Dismano, le opportunità offerte dalla nuova tecnologia.

"Facciamo da apripista nel settore, con l’obiettivo di acquisire know-how strategico per uno sviluppo su ampia scala", dichiara il presidente della holding, Pierluigi Tortora.

Tortora, com’è nato il progetto dell’impianto a idrogeno verde?

"Già due anni fa abbiamo attivato un gruppo di lavoro in collaborazione con il Politecnico di Milano, per avviare una ricerca nell’ambito delle tecnologie esistenti e in fase di sviluppo. Un lavoro concretizzatosi con l’acquisizione di un elettrolizzatore fornito da Hyter, azienda parte del gruppo Fiorentini. Volevamo, infatti, produrre idrogeno in un impianto pilota nella nostra sede".

Cos’è un elettrolizzatore? "L’idrogeno nella sua forma molecolare non esiste in natura, ma si ottiene attraverso l’elettrolisi dell’acqua (la scissione della molecola H20 in idrogeno e ossigeno, ndr). Tale processo avviene nell’elettrolizzatore, che sarà alimentato dall’energia elettrica proveniente dall’impianto fotovoltaico già installato sui tetti dei nostri edifici a Cesena".

Quali sono i prossimi step del progetto?

"Il nuovo impianto ci consentirà di produrre da subito l’idrogeno necessario ad azzerare le emissioni inquinanti nella nostra sede. Nei mesi a venire ci dedicheremo allo studio del processo di produzione: auspichiamo che si possa presto replicare, su larga scala, nei nostri impianti multi-megawatt ora in esercizio".

Quali sono le possibili applicazioni dell’idrogeno verde come vettore energetico?

"Nel trasporto pesante (camion a lunga percorrenza, treni, aerei o navi), perché la ricarica elettrica dei veicoli di grandi dimensioni è molto complicata, se non improponibile. Oppure nell’industria pesante, specie nel comparto siderurgico".

In questi giorni del conflitto russo-ucraino, è tornato attuale il tema dell’autosufficienza energetica. L’idrogeno verde può essere una soluzione?

"Non nel breve periodo. Una vera economia dell’idrogeno richiederà anni e investimenti ingenti per entrare a regime: per far fronte al fabbisogno italiano di idrogeno per l’industria pesante, ad esempio, dovremmo almeno triplicare gli impianti fotovoltaici presenti nella penisola. Stiamo pagando ora decenni di scelte politiche poco lungimiranti".