L’assessore indipendente in lista Pd: "Voglio essere scelto dagli elettori"

Camillo Acerbi nel 2019 ebbe la delega al bilancio direttamente dal sindaco Lattuca. "Questa volta mi candido con i dem, ma non ho preso la tessera. Buoni risultati su entrate e insoluti, ora serve la revisione della spesa" .

L’assessore indipendente in lista Pd: "Voglio essere scelto dagli elettori"

L’assessore indipendente in lista Pd: "Voglio essere scelto dagli elettori"

In pista per le comunali c’è anche l’assessore al bilancio Camillo Acerbi, (funzionario al comune di Forlì), nella lista del Pd.

Assessore Acerbi, lei non era indipendente?

"Non avevo la tessera quando nel 2019 il sindaco Lattuca mi scelse come assessore e non ce l’ho tuttora. A parte un mandato come consigliere del quartiere Centro Urbano nel 1994 con il Ppi, non avevo neppure esperienze amministrative".

Perché è entrato in lista?

"Chi amministra deve avere prima o poi un’investitura popolare. Mi sottopongo dunque al giudizio delle urne, nella lista del Pd, di cui apprezzo senso di responsabilità e visione riformista. Ma resto indipendente".

In che stato si trovano le finanze del Comune?

"Cesena ha un bilancio sano, basso indebitamento, ridotta pressione fiscale, indicatori di rischio sotto controllo. I problemi vengono dalla ripresa dell’inflazione, che a parità di servizi, ci ha aumentato la spesa del 15%. Finora siamo riusciti a resistere senza scaricare nulla sulle tasche dei cittadini, trovando risorse dalla lotta all’evasione".

Mettere a bilancio l’importo delle multe da fare non è simpatico.

"Salvo che per i Comuni turistici e attraversati da grandi vie di comunicazione, l’apporto delle multe ai bilanci è irrisorio. Per Cesena, tolte le spese dagli incassi effettivi, poco più di un milione di euro all’anno, su un bilancio di 120: meno dell’1%. Per fare cassa si farebbe prima a portare al massimo l’addizionale Irpef, come altri Comuni vicini, per avere sei milioni in più"

Ambisce a proseguire l’opera da assessore?

"Ho dato al sindaco la disponibilità. Pandemia e alluvione hanno reso impossibile completare alcune attività. Si è lavorato molto bene su entrate e insoluti, ma è necessaria anche una revisione della spesa. Dalle urne però potrebbero uscire equilibri differenti e sto preparando schede per chi dovesse succedermi".

Ha riscosso stima dalle opposizioni. Per iI suo garbo solerte?

"L’apprezzamento delle minoranza mi fa piacere. Questo trattamento preferenziale può dipendere dal fatto che più di tutti l’assessore al bilancio frequenta consigli e commissione".

Lei è cattolico praticante. L’alleanza di cui fa parte è ambito favorevole per dare corpo ai valori etici non negoziabili?

"Nessun partito o coalizione rispetta appieno i molteplici valori che discendono dal Vangelo e dall’insegnamento della Chiesa, Valori tutti egualmente non negoziabili, come ha chiarito papa Francesco. Ogni credente può e deve scegliere uno schieramento impegnandosi a cambiare quanto non va nella propria parte, prima di criticare chi ha fatto scelte diverse. Il prete a cui devo la mia formazione negli scout, don Casali, mi ha fatto capire un aspetto cruciale".

Quale?

"Più importante del proclamarsi cristiano è l’esserlo nelle opere, anche da politici. Agiamo non ’in nome della fede’ ma ‘a causa della fede’, diceva Zaccagnini".

Suo padre Ercole, ex Dc, l’ha consigliata?

"Mio padre, insieme a Dario Sacchetti, Giobbe Gentili, Giangiacomo Magalotti, Giovanni Maroni e altri, ha rappresentato un’esperienza politica irripetibile. La loro capacità di elaborazione, dedizione e onestà sono per me un esempio straordinario".

L’alluvione è stato affrontata meglio a Cesena o a Forlì?

"Nei giorni dell’emergenza ero bloccato a Cesena e non ho visto come si è operato a Forlì, ma non dubito che, come noi, il Comune di Forlì abbia fatto del proprio meglio, a fronte di un evento epocale. Mi pare oggettivo che Cesena sia tornata alla normalità più rapidamente, ma anche che a Forlì l’area allagata era più estesa della nostra".