
Luca Lorenzini
Cesena, 22 dicembre 2016 - C’è qualcuno quaggiù che prega per Luca Lorenzini, il cesenate suicidatosi ad Acquapartita ai primi di dicembre, detenuto per l’omicidio dell’ex fidanzata nel 2011. Da qualche giorno alla chiesa del Suffragio, all’angolo tra corso Mazzini e via Zeffirino Re, durante le liturgie, il sacerdote pronuncia il nome e cognome di Luca Lorenzini, a beneficio della cui anima la messa è dedicata.
Si tratta di una pratica ancora molto diffusa tra i fedeli cesenati: quella di far dire messa per i defunti e in particolare avviene nella chiesa del Suffragio. Nella teologia cattolica si rimarca il fatto che la preghiera dei vivi e le messe possono aiutare i defunti se si chiede al Signore di perdonarli per il male commesso.
Il rettore del Suffragio è don Egidio Zoffoli, ex parroco delle Vigne. Don Zoffoli, se la domanda non è invadente, chi è che fa dire le messe per Luca Lorenzini?
«Non c’è nulla da nascondere, si tratta di una vecchia compagna di catechismo di Luca ai tempi della parrocchia, quando entrambi erano bambini», spiega il sacerdote che ha conosciuto Lorenzini proprio all’epoca in cui lui era parrocchiano a San Pio Decimo alle Vigne. «D’altronde il parroco ero io e ho un ricordo nitido di Luca qundo era bambino e veniva in chiesa. Fui il prete che lo accompagnò alla prima comunione. Poi il ragazzo andò ad abitare altrove e lo persi di vista. Ho sofferto molto quando ho saputo dell’omicidio e poi del suicidio, ma Dio non chiude le porte a nessuno e sono stato felice che tra chi si è ricordato di lui per dedicare le messe alla sua anima, ci sia anche la sua vecchia amica».
«Fui compagna di catechismo in parrocchia e per tre anni alle scuole medie di Luca – dice l’interessata cesenate che preferisce per pudore tenere celato il nome – e sono andata alla chiesa del Suffragio per fare dire alcune messe in ricordo di Luca, pregando il Signore per lui. Entrambi siamo nati nel 1983 e da bambini e ragazzini siamo stati amici, poi non l’ho più visto. Tramite suo zio, in contatto con mio padre, ho avuto informazioni di Luca anche quando era in carcere dopo l’omicidio, fino al tragico epilogo del suicidio, che mi ha colpito molto. Nonostante siano passati tanti anni senza vedersi è stato naturale per me fare offerte per queste messe che ho chiesto a don Egidio di officiare per l’anima di Luca, mettendola nelle mani di Dio».