REDAZIONE CESENA

Mario, il manager nella tempesta: "Accanimento contro la categoria"

Il direttore della cooperativa Drudi: "Dobbiamo dare un futuro alle imprese"

Il direttore della cooperativa Drudi: "Dobbiamo dare un futuro alle imprese"

Il direttore della cooperativa Drudi: "Dobbiamo dare un futuro alle imprese"

Cesenatico è una delle marinerie più importanti dell’Adriatico. In questo porto sono di stanza più di ottanta pescherecci, sui quali sono imbarcati 250 marinai. A questa attività è legata una filiera importante, grazie al mercato ittico comunale ristrutturato di recente, magazzini all’ingrosso, pescherie, negozi e supermercati che quotidianamente sono riforniti del pescato. Alla pesca è strettamente legata la ristorazione, con decine di locali tipici sul porto e sul lungomare, frequentati da buongustai delle ricette marinare provenienti da tutta Italia e dall’estero.

La maggior parte degli armatori e delle aziende legate alla pesca, fanno riferimento alla Cooperativa Casa del Pescatore di Cesenatico, che svolge un importante ruolo sindacale, informativo, di consulenza e di supporto concreto ai pescherecci. Mario Drudi, direttore della cooperativa, lancia un appello affinchè non vengano tagliati i fondi della Ue: "In Italia il nostro settore è già in crisi, come dimostra il fatto che negli ultimi anni la flotta italiana si è dimezzata, a causa di un accanimento continuo nei confronti della nostra categoria, senza alcuna riflessione. A questo punto noi abbiamo il dovere di dare un futuro alle aziende che sono rimaste, anche in virtù del fatto che è già stata raggiunta la soglia di sostenibilità. Su oltre 100 chilometri di costa in Emilia-Romagna, abbiamo 130-140 pescherecci a strascico; questo significa che se perdiamo altri pescherecci, fra un po’ non sarà garantita più la vitalità ai mercati ittici e della filiera del nostro prodotto fresco. Per questo non dobbiamo tagliare i fondi, ma aiutare queste imprese".

Su Cesenatico Drudi ha parole di speranza: "Noi abbiamo scelto di essere aperti e questo consente al nostro porto di sopravvivere. Oltre alle 80 imbarcazioni del posto, consentiamo anche lo sbarco di pescherecci provenienti da altri porti romagnoli, pescherecci dalle Marche e da Chioggia, e questo consente di avere un mercato ittico vivace e con varie specie in vendita. La stessa cosa vale per le persone autorizzare a comprare al mercato, dove oltre ai grossisti ed i commercianti, abbiamo aperto ai ristoratori. Queste aperture ci consentono di sopravvivere".

Giacomo Mascellani

2 oratori online2 online