ELIDE GIORDANI
Cronaca

Il paziente ‘picchiatore’ minaccia anche il primario: “Tornerò con un coltello”

Giovedì aggredito uno psichiatra del Dipartimento di salute mentale e servizio dipendenze patologiche. Il direttore Sanza: “Si è rifatto vivo telefonicamente annunciando che tornerà con un coltello”

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Il direttore del Dipartimento, il dottor Michele Sanza

Cesena, 21 settembre 2024 – Non sembra darsi per vinto l’uomo che nella mattinata di mercoledì ha preso a pugni e calci un medico del Dipartimento di Salute Mentale e Servizio Dipendenze Patologiche di Cesena. Ieri è tornato alla carica con minacce gravissime indirizzate ad altri professionisti del Dipartimento. E la reazione dell’Ausl Romagna non si è fatta attendere: “Lo denunciamo - afferma il direttore generale Tiziano Carradori -. Non possiamo fare altro. In un paese democratico, in casi come questo, i provvedimenti spettano alle forze dell’ordine, che già conoscono l’aggressore e le sue problematiche di natura relazionale.

Mi risulta che una relazione sulla persona sia stata inviata, da parte dei carabinieri che sono intervenuti prontamente, al procuratore che ha ritenuto di non adottare misure cautelari. Noi assistiamo le persone, siamo già in difficoltà per mille ragioni, e questo è un problema di tipo psicosociale non sanitario. Qui, peraltro, non si verificano le aggressività contro i medici come capita in alcune regioni del sud, più che altro affrontiamo situazioni di soggetti con le problematiche tipiche di chi vive in strada”. Ed era volta ad ottenere un immediato ricovero in reparto o in struttura di recupero, l’escandescenza del cinquantenne, pluripregiudicato e noto per abuso di sostanze, che ha mandato al pronto soccorso un medico con una prognosi di cinque giorni.

Ma l’obiettivo ieri si è spostato su altri operatori e sul direttore del Dipartimento, il dottor Michele Sanza.

Dottor Sanza la vicenda che ha riguardato il suo Dipartimento non si è conclusa con i pugni al suo collega?

“Purtroppo no. Ieri mattina l’uomo che ha picchiato uno dei nostri psichiatri si è rifatto vivo telefonicamente annunciando che tornerà con un coltello. Potremmo anche non prenderlo sul serio se non fosse che ha dimostrato di essere capace di passare ai fatti. Lo denuncerò personalmente, se non altro perché si è riferito personalmente a me annunciando che mi colpirà con una pistola”.

Non è il caso di attuare un vaglio all’accesso dei vostri pazienti?

“No. La persona in questione ha un modesto problema sanitario. Presenta piuttosto problematiche di tipo sociale e condotte criminali che prescindono dalla tossicodipendenza”.

E’ stato denunciato in flagranza differita?

“Si, ma non è stato emesso un provvedimento di fermo a suo carico e oggi potrebbe tornare con un coltello come ha promesso. Ma ha minacciato anche gli operatori del pronto soccorso, sia di Cesena che di Faenza dove si è recato nella notte con le medesime intenzioni”.

La guardia giurata di servizio al Dipartimento non è intervenuta per contrastare l’aggressione?

“E’ stata allertata, ma per contratto è presente solo in alcune ore del servizio e, comunque, ha compiti e poteri limitati. E’ semplicemente un deterrente, non svolge i compiti di un agente di polizia. Inoltre l’aggressione è avvenuta all’interno di uno studio e lui è posizionato all’ingresso”.

Che strumenti avete per difendervi in caso di aggressione? “Gli strumenti sono quelli ordinari che garantiscono la sicurezza della collettività. Il problema è che oggi monta il fenomeno delle aggressioni ai sanitari per il quale ritengo che servano misure eccezionali, ossia nuove leggi e nuovi poteri che in situazioni di questo tipo prevedano l’arresto immediato”.

Come incidono questi episodi sulle vittime?

“Purtroppo le aggressioni comportano sequele psicologiche che possono generare atteggiamenti di evitamento, di difficoltà sul lavoro, di sofferenza individuale. Quando ci si sente sotto minaccia si tende a rimuginare con ripercussioni sulla qualità della vita”.