ELIDE GIORDANI
Cronaca

Aggressione in corsia. Pugni e minacce ai medici

Dottore del Dipartimento di salute mentale e servizio dipendenze patologiche picchiato da un paziente 50enne con problemi di tossicodipendenza.

Aggressione in corsia. Pugni e minacce ai medici

Un’immagine di repertorio di un sanitario aggredito in corsia

Tre violenti pugni in faccia e due calci alle gambe di quelli che lasciano il segno. Anche a Cesena la cronaca ha dovuto registrare ieri mattina un episodio del preoccupante fenomeno delle aggressioni ai medici. Indifesi ed esposti ad ogni violenza, tant’è che l’operatore aggredito, un medico del Dipartimento di Salute Mentale e Servizio Dipendenze Patologiche in servizio a Cesena è finito al pronto soccorso del Bufalini, che ha emesso una prognosi di cinque giorni. L’assalto al sanitario è culminato dopo il rifiuto da parte della struttura di un ricovero immediato dell’aggressore in una comunità terapeutica o in un reparto. L’uomo, un cinquantenne senza fissa dimora, affetto da patologie psicosociali e dipendenza da sostanze, già noto alle forze dell’ordine per condanne scontate in carcere, aveva chiesto più volte di essere inserito in una comunità che avrebbe risolto anche la necessità di un tetto sotto cui ricoverarsi. Ma, già in altre occasioni, accolto in strutture terapeutiche, aveva finito poi per infrangere ogni regola e abbandonarle di propria volontà. Le sue insistenze per tornarci, peraltro senza la corrispondenza di una precisa prescrizione da parte dei sanitari trattandosi prevalentemente di un intervento assistenziale, avevano già creato problemi con minacce e insulti all’indirizzo degli operatori sanitari, mai però caratterizzati dalla violenza di cui è stato interprete ieri mattina.

Qualche tempo fa la sua aggressività si era rivolta agli oggetti presenti nei corridoi del Servizio Dipendenze rompendo alcune suppellettili e promettendo minacciosamente di "passare alle vie di fatto". Minacce che non sono state sottovalutate ma il tutto si è concluso in una manciata di minuti caratterizzati dalla follia di un’aggressione senza scampo per il medico preso di mira. Non contento ha rivolto intimidazioni pesanti ("Torno con una pistola e ti sparo…") verso un altro operatore del Dipartimento. Sul luogo sono intervenuti i carabinieri. Il professionista ferito procederà ora alla denuncia querela contro l’aggressore. Resta il problema dei rischi a cui sono soggetti i sanitari, spesso - e soprattutto come in questo caso - al confronto con persone instabili psicologicamente. O aggressive per una diagnosi non accettata o un supposto caso di malasanità com’è spesso capitato in questi giorni in alcune città sia italiane che straniere. Proprio per la sua natura il Servizio Dipendenze Patologiche conta sulla presenza di una guardia giurata che, tuttavia, nulla ha potuto fare contro il fulmineo assalto dell’uomo. Inevitabile che i medici chiedano oggi maggiori tutele per svolgere il loro delicato compito. C’è il rischio conseguente che migrino nel privato, dove si sentono maggiormente protetti.