Cemento, Ciarapica dopo il flash mob: “Non siamo speculatori”

Il sindaco risponde alle accuse: manifestazione di matrice politica. “Il piano casa non è una norma comunale, noi non possiamo fare nulla”

Il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica

Il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica

Civitanova, 19 febbraio 2024 – Dopo la protesta di sabato mattina sotto Palazzo Sforza da parte di una cinquantina di residenti, arriva la replica del sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica, più volte chiamato in causa nel corso del flash mob. No alla cementificazione selvaggia in centro, no ai parcheggi a pagamento, no a decisioni prese solo all’interno del palazzo: queste alcune delle accuse mosse dal comitato.

“Le manifestazioni sono sempre lecite, ci mancherebbe, ma mi è sembrata una manifestazione dai temi generici e soprattutto di matrice politica, più che una manifestazione fatta da persone che hanno voglia di affrontare certi temi in maniera costruttiva – ha detto il sindaco Fabrizio Ciarapica –. Sui parcheggi, per quanto sia stato dato già tutto per scontato, in molti vogliono una riforma. È necessario ragionare in maniera responsabile e sono stati fatti degli incontri. Per quanto riguarda le ristrutturazioni di cui parlano, voglio ricordare a queste persone che per tutte quelle ristrutturazioni il Comune non ha fatta nessuna variante urbanistica. Sono diritti legittimi dei proprietari di casa. C’è un piano casa che non è una norma comunale, ma di istituzioni sovracomunali che ha consentito di aumentare le cubature ed è normale che in un borgo storico, con le case attaccate le une con le altre, si debba crescere in altezza. Ma quella è una norma contro cui noi non possiamo fare nulla. Quando parlano di speculazione edilizia dando la colpa al Comune sono fuori tema, ecco perché ci vedo forse più politica che altro in questa manifestazione. Diverse, certamente, sono le varianti, dove è giusto che ci sia un dibattito. A fronte delle persone che stavano manifestando – ha continuato Ciarapica –, bisogna anche capire gli interessi della città. Dico solo un numero. Nel mese dicembre, quando scadeva il piano casa, sono arrivate in Comune 190 domande di permesso a costruire. È un numero spaventoso, ma è anche segno di un fermento, di una attrattività che Civitanova ha. È segno di persone che nelle ristrutturazioni creano economia, portano residenti, generano ricchezza. Ma, ripeto, il Comune non decide sulle ristrutturazioni. È la legge che lo consente e la legge è quella. Questa amministrazione ha fatto e sta facendo tanto in tema ambientale e di sostenibilità: tutto il verde che è stato generato in più, tutte le riqualificazioni dei parchi pubblici, che hanno portato inclusione e sicurezza. Sono sotto gli occhi di tutti. Certo, possiamo fare di più: ma non possono accusarci di essere degli speculatori edilizi”.