Calano le imprese marchigiane: il 3,5% ha chiuso

Nel 2023, nelle Marche calano le imprese attive ma crescono i ricavi per le aziende resilienti. Diminuiscono gli investimenti, ma aumentano le spese per retribuzioni. Settori più colpiti: Commercio e Agricoltura. TrendMarche presenta i dati con la collaborazione di varie istituzioni. Aumento dei lavoratori dipendenti, ma calo dei lavoratori indipendenti.

Nel 2023 si è registrato nelle Marche un calo di 4.861 imprese attive (-3,5%) ora attestate a 135.205; le aziende resilienti nella prima parte dello scorso anno hanno visto crescere i loro ricavi del 15,8% ma sono diminuiti gli investimenti (-17,8%), in particolare quelli in macchinari e impianti, le spese per consumi (-5,6%); infine crescono le spese per retribuzioni (+32,8%). È il quadro tratteggiato da TrendMarche, l’unico osservatorio sulla micro e piccola impresa marchigiana, realizzato ogni semestre da Cna e Confartigianato Marche, con il contributo di Intesa Sanpaolo e la collaborazione delle università Politecnica delle Marche e Urbino Carlo Bo. I dati sono stati presentati ieri alla presenza del governatore Acquaroli. La maggior perdita di imprese attive si è avuta nel Commercio (-1.678) e in Agricoltura (-1.369). Anche nel settore delle costruzioni le aziende calano; stesso andamento per le attività manifatturiere (-636), i servizi di alloggio e ristorazione (-256) e i trasporti (-188). Nel manifatturiero a chiudere sono state soprattutto le imprese dell’abbigliamento (-174) seguite da quelle della Meccanica (-152), del Calzaturiero (-118) e del Legno mobile (-70). Sul fronte occupazione, in 12 mesi, i lavoratori dipendenti crescono di 32.610 unità, mentre i lavoratori indipendenti sono 12.428 in meno.