Il disastro del 15 settembre Ecco i ristori a imprese e famiglie Liquidato quasi un milione di euro

I bonifici della Protezione Civile per gli indennizzi di estrema urgenza nell’anconetano e nel pesarese. Il sindaco di Cantiano, uno dei centri più colpiti: "Ma l’ammontare dei danni è molto superiore".

Il disastro del 15 settembre  Ecco i ristori a imprese e famiglie  Liquidato quasi un milione di euro

Il disastro del 15 settembre Ecco i ristori a imprese e famiglie Liquidato quasi un milione di euro

I bonifici con gli indennizzi in estrema urgenza della Protezione Civile, agli alluvionati marchigiani del 15 settembre 2022, stanno arrivando in queste ore. Tra lo tsunami di fango e i primi ristori ai privati, sono passati quasi dieci mesi. Al netto del dolore per i lutti e le macerie, impossibili da smaltire nelle vite di centinaia di persone, lo Stato sta arrivando con le prime misure economiche di sostegno al tessuto sociale per privati e attività economiche. La violenza del cambiamento climatico, allora, si è abbattuta su una decina di centri marchigiani, ma il centro della devastazione sono stati l’anconetano per lo straripamento del Misa e Cantiano, nel pesarese, per l’esondazione del Burano. Anche Pesaro è stata colpita: cinque aziende sono state ammesse all’indennizzo per un totale di 100mila euro. Tra queste a ricevere i primi 20mila euro di ristoro sarà la ditta del giostraio Loris Bonora, che all’indomani dello tsunami si è trovato senza un lavoro. La sua giostra itinerante è "evaporata". Ma l’Apocalisse s’è mossa tra la frazione dorica di Barbara, Senigallia e Cantiano.

"Se il provvedimento nazionale di liquidazione riasale al 27 marzo – spiega Alessandro Piccini, sindaco di Cantiano –, la macchina burocratica rumina da giugno, ma i primi soldi i cantianesi li stanno vedendo ora. Si tratta dei primi cinquemila euro per chi ha perso casa e dei primi 20mila euro per chi ha avuto compromessa l’attività. Con grande sforzo per assolvere all’immane burocrazia abbiamo liquidato 44 imprese su un totale di 60 aventi diritto e a 23 privati su 167 famiglie totali per un importo di 900mila euro. Completata la liquidazione avremo distribuito 2 milioni di euro. Anche se sembra una cifra significativa, è in grado di tamponare solo tra il 10 e il 15% dei danni subiti. La seconda fase di ristori che dovrebbe aiutare chi ha perso tutto è, per ora, solo annunciata, in una circolare della Regione risalente ai primi di luglio". Quale seconda fase? "Quella che stabilisce percentuali di indennizzo per chi ha perso l’abitazione – continua –: si parla dell’80% di indennizzo per la prima casa e un 50% per le seconde case. Ma non è semplice: abbiamo chiesto un incontro con il vicecommissario, l’ingegnere Stefano Babini, per eliminare dubbi sull’attuazione delle procedure".

Il sindaco vuole puntualizzare anche in relazione alla tempistica. "Deve essere rivista – spiega – ci sono termini irrealistici. La circolare parla di 45 giorni per l’attuazione di una fase che coincide, tra l’altro con la data ultima dell’emergenza. Assurdo. I Comuni hanno bisogno di allungare di un anno i termini altrimenti si mette, veramente a rischio qualsiasi possibilità di una ripresa".

Solidea Vitali Rosati