MAURIZIO GENNARI
Cronaca

Rinasce lo storico marchio. Berloni non muore mai. Lo acquista ArredissimA

Il gruppo trevigiano sì è aggiudicato il brand all’asta per oltre due milioni . I nuovi proprietari: "Abbiamo intenzione di mantenere la produzione a Pesaro" .

Rinasce lo storico marchio. Berloni non muore mai. Lo acquista ArredissimA

Rinasce lo storico marchio. Berloni non muore mai. Lo acquista ArredissimA

Il marchio Berloni cucine emigra in Veneto. Perché ieri è stato assegnato all’asta per 2 milioni e 100mila euro dal gruppo ArredissimA di Castelfranco Veneto in provincia di Treviso, società che opera nella grande distribuzione e che ha aperto ad inizio estate anche in Ancona un grande punto vendita di mobili. Si chiude così, con la vendita del brand, una storia che è partita negli anni Sessanta grazie allo spirito imprenditoriale dei fratelli Marcello e Antonio Berloni. Ma anche una vicenda che potrebbe avere risvolti positivi perché stando all’amministratore delegato del gruppo, Ottavio Sartori, potrebbe rientrare dalla finistra uno degli esponenti della storica famiglia "perché ci dobbiamo vedere fra una decina di giorni per vedere una possobile collaborazione", dice Sartori. Comunque nelle intenzione dei nuovi acquirenti c’è la volontà di mantenere la produzione su Pesaro "anche perché è un marchio fortemente legato al territorio".

Una vicenda, quella di questo marchio di cucine noto anche all’estero, forse troppo ‘visionaria’ per i suoi tempi perché già 30 anni fa aveva in tutto il Paese 130 rivenditori monomandatari. Una forza vendita che ha portato poi i due fratelli ad espandere la produzione anche ad altri settori dell’arredo oltre le cucine. Un salto fatto troppo in anticipo sui tempi e che è andato ad incrociarsi sulla crisi del 2008 che ha decreto un ridimensionamento dei fatturati ed anche della forza lavoro. Fra l’altro la famiglia Berloni aveva nel frattempo anche acquistato l’area terminale di Carignano, tra Fano e Pesaro (che tra i soci vantava anche la presenza di Pippo Baudo): ma quell’esperienza che alla fine costò alla famiglia dei mobilieri circa 22 milioni di euro.

Con la crisi e la messa in liquidazione si è aperta un’altra vicenda: il cavaliere bianco che ha rilevato la fabbrica altro non erano che tre industriali di Taiwan che hanno poi mollato tutto, mettendo la società in liquidazione volontaria, nel 2019. Una vicenda che si è trascinata fino a ieri quando il liquidatore ha incassato 2 milioni e 100 mila euro che andranno anche per pagare i 40 dipendenti che ancora attendono gli stipendi arretrati. I nuovi acquirenti danno un grande valore al brand pesarese: una linea dedicata si chiamerà Berloni by ArredissimA "che sarà presto in tutti i nostri showeroom".