MARCO PRINCIPINI
Cronaca

Tutti alla ricerca di fabbri, operai e camerieri: "Ma c’è chi non li trova e rinuncia ad assumere"

Le imprese marchigiane cercano 7.710 lavoratori, ma in 52 casi su 100 non riescono a trovare i profili desiderati. Per superare lo scollamento tra domanda e offerta di lavoro, serve un rapporto strutturale tra scuole, imprese, centri di formazione e Centri per l'Impiego.

Tutti alla ricerca di fabbri, operai e camerieri: "Ma c’è chi non li trova e rinuncia ad assumere"

Tutti alla ricerca di fabbri, operai e camerieri: "Ma c’è chi non li trova e rinuncia ad assumere"

Fabbri, biologi, agronomi, farmacisti, meccanici artigianali, operai edili specializzati, autotrasportatori, saldatori e lattonieri, operai calzaturieri, cuochi e camerieri. Sono questi i mestieri introvabili, ricercati dalle imprese marchigiane ma irreperibili sul mercato del lavoro.

"A dicembre", afferma il presidente di Cna Marche Paolo Silenzi, "secondo il nostro Centro studi, che ha elaborato i dati Excelsior Anpal Unioncamere Ministero del Lavoro, le imprese della nostra regione stanno cercando 7.710 lavoratori e prevedono di assumerne 30.890 entro la fine di febbraio 2024. Ma in 52 casi su 100 le aziende hanno difficoltà a trovare i profili desiderati e devono rinunciare ad ampliare l’organico aziendale. Questo significa perdere commesse e frenare la produzione, con ripercussioni sul sistema economico marchigiano. Per superare lo scollamento tra domanda e offerta di lavoro, serve un rapporto strutturale e costante tra scuole e imprese, centri di formazione e Centri per l’Impiego. Occorre costruire l’offerta formativa e i corsi scolastici sulle esigenze delle imprese marchigiane. In questo un ruolo importante può assumerlo la Regione in stretta collaborazione con le associazioni di categoria che meglio di tutti conoscono le esigenze del sistema produttivo regionale".

A prevedere assunzioni, secondo l’analisi, è il 12% delle imprese marchigiane, soprattutto piccole e medie. Le assunzioni delle aziende si concentreranno per il 61% nel settore dei servizi e per il 67% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. In particolare esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (1.270 entrate previste) e addetti alle vendite (830). Seguono gli addetti ai servizi di pulizia (470) e gli addetti alla consegna merci (360). Forte la richiesta di operai specializzati in tutti i settori manifatturieri (2.770). Nel 73% si avranno contratti a termine mentre nel 27% dei casi le entrate previste saranno stabili con contratti a tempo indeterminato o di apprendistato.