Zainetto zeppo di droga: arrestati due giovani

Hanno 18 e 21 anni e sono di Bagnacavallo. Una Volante della polizia li ha sorpresi alle porte di Ravenna di ritorno da Cesenatico

Polizia (foto di repertorio)

Polizia (foto di repertorio)

Bagnacavallo (Ravenna), 20 agosto 2023 – La polizia li ha sorpresi giovedì pomeriggio in un parcheggio vicino a Mirabilandia, alle porte di Ravenna, con uno zainetto con oltre mezzo chilo di droga dentro tra hashish e marijuana. Per questo motivo due giovani di Bagnacavallo - un 18enne incensurato e neodiplomato e un 21enne -, sono stati arrestati con l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio.

Come ricostruito dagli agenti e confermato ieri mattina in aula davanti al giudice Federica Lipovscek e al viceprocuratore onorario Adolfo Fabiani da uno degli accusati (il 18enne, difeso dall’avvocato Alessandro Mancuso), i due ragazzi si erano messi d’accordo per partire da Bagnacavallo verso le 15 e andare al mare. Per questo motivo, con l’auto guidata dal più giovane e l’altro che faceva da navigatore, avevano imboccato l’A14 per fare rotta verso Cesenatico. Erano usciti a Rimini sud per poi puntare verso la località balneare designata. Ma a circa un chilometro dalla spiaggia, il 21enne aveva fatto cenno di fermarsi.

L’altro allora aveva inteso che avrebbe comperato al massimo una o due dosi da fumare. E invece dopo un quarto d’ora il 21enne, difeso dall’avvocato Giacomo Scudellari, era tornato con lo zainetto pieno di droga. Ne era nata una discussione a detta del 18enne andata avanti per 30-40 minuti: perché lui non avrebbe voluto tornare su strada con quella roba in auto. L’amico tuttavia alla fine lo era riuscito a convincere chiedendogli il favore di riportarlo a Bagnacavallo alla luce dell’investimento oneroso fatto e promettendo che se li avessero beccati, si sarebbe assunto lui ogni responsabilità. Il 18enne aveva allora imboccato l’Adriatica. A un certo punto era loro venuta fame: e così erano usciti all’altezza di Mirabilandia per andare al fast food che si trova in zona. Però nemmeno il tempo di ricevere le ordinazioni che una Volante si era avvicinata: e nel breve i poliziotti avevano messo le mani sullo zainetto contenente, suddivisi in involucri distinti, 216 grammi di marijuana, 326 grammi di hashish, altri 5,93 grammi di hashish e 1,35 grammi di olio di hashish. A quel punto, come avvallato dal pm di turno Francesca Buganè Pedretti, erano scattati gli arresti.

Secondo il giudice, gli arresti sono stati legittimamente eseguiti perché nella flagranza di reato. Per entrambi, sono stati delineati gravi indizi, ma con dei distinguo. In quanto al 21enne - in un primo momento collocato in misura pre-cautelare ai domiciliari e poi ricoverato in ospedale a Ravenna a causa della possibile ingestione di farmaci -, il giudice ha sottolineato il notevole quantitativo di stupefacente recuperato e certamente non destinato a consumo personale. Un quadro che fa pensare insomma a un inserimento in un contesto criminale più ampio con conseguente concreto rischio di reiterazione del reato: la misura idonea, come chiesto dalla procura, è cioè il carcere non appena verrà dimesso. Al 18enne invece va riferita solo una parte della responsabilità per il modesto ruolo ricoperto: uguale a obbligo di presentazione quotidiana; la procura aveva invece chiesto i domiciliari in attesa del processo.