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I portici di Bologna patrimonio Unesco
Bologna, 6 ottobre 2022 - I luoghi patrimonio Unesco dell'umanità compiono 50 anni. Era, infatti, il 1972 quando, con la firma della Convenzione Unesco per la promozione del patrimonio mondiale culturale e naturale, si decise di attribuire questo riconoscimento a beni di eccezionale valore universale che, in quanto tali, vengono considerati come appartenenti non solo ai singoli stati in cui hanno sede, ma all'umanità intera.
Università di Bologna: le iniziative
L'Università di Bologna ha deciso di celebrare questo anniversario con un ampio programma di iniziative, sia divulgative che scientifiche, aperto all'intera cittadinanza. “Sarà un grande evento multicampus, diffuso, su Bologna, Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini, con appuntamenti e incontri da ottobre a dicembre”, ha spiegato oggi il rettore Giovanni Molari. “L'Italia, con 58 siti riconosciuti, tra cui figurano i monumenti paleocristiani di Ravenna e i portici di Bologna – ha sottolineato - ha un privilegio unico, una particolare responsabilità, e la nostra Università vuole valorizzare e promuovere questo patrimonio culturale, anche attraverso il legame con i territori”. Le celebrazioni dell'Alma Mater prevedono anche, ad aprile 2023, l'organizzazione di una grande conferenza internazionale che si terrà a Bologna con i maggiori esperti e con le cariche istituzionali più rappresentative per la gestione della Convenzione Unesco del 1972.
I siti Unesco in Emilia Romagna
Sono cinque i siti patrimonio Unesco in regione:
Sono stati dichiarati solo l'anno scorso Patrimonio dell'Umanità. Il sito Unesco comprende 12 tratti di portici e le circostanti aree edificate, costruiti dal XII secolo fino a oggi. Questi insiemi di portici sono considerati i più rappresentativi tra quelli cittadini, che si estendono per un totale di 62 chilometri.
Ferrara, città del Rinascimento, e il suo delta del Po:
Il titolo attribuito alla città estense celebra la fiorente vita intellettuale ferrarese nei secoli XV e XVI. A quell’epoca risalgono significative opere urbanistiche come l’Addizione Erculea e l’attività di artisti quali Piero della Francesca e Andrea Mantegna. Fanno parte del sito Unesco anche le “Delizie Estensi”, le monumentali residenze dei duchi d’Este, e la vicina area umida del Delta del Po. Sono stati inseriti nella lista fra il 1995 e il 1999.
Monumenti paleocristiani di Ravenna
Il sito comprende: il Mausoleo di Galla Placidia, la Chiesa di San Vitale, il Battistero Neoniano, la Cappella Arcivescovile, la Basilica di Sant'Apollinare Nuovo, il Battistero degli Ariani, il Mausoleo di Teodorico e la Basilica di Sant'Apollinare in Classe, arricchiti da mosaici unici. Inseriti nella lista nel 1996.
La Cattedrale, il Duomo e la torre Ghirlandina di Modena
Sono testimonianze della potente dinastia dei Canossa. La cattedrale del XII secolo, in particolare, è stata definita “capolavoro del genio creativo umano” ed esemplifica appieno la prima arte romanica. Inseriti nella lista nel 1997. Sasso Fratino, Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
La motivazione del riconoscimento alle faggete vetuste del Parco Nazionale e alla Riserva Integrale di Sasso Fratino è la “loro unicità ecologica e biologica”. Un merito che condividono con le faggete primordiali dei Carpazi e di altri 11 Paesi Europei. Inserite nella lista nel 2017
I siti Unesco nelle Marche
Anche le Marche vantano la presenza di un patrimonio mondiale dell'umanità: è il centro Storico di Urbino, inserito nella lista nel 1998. All'interno dell'intrico di vie rinascimentali, si erge il favoloso Palazzo Ducale. Sempre nei pressi del centro cittadino si trova la sede della Galleria Nazionale delle Marche