BEPPE BONI
Editoriale
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Il Comune e la scelta del Ligustro

Mi piacerebbe davvero sapere quanto è costata quest’ultima, ennesima presa in giro del sindaco di Bologna: centinaia di alberi in vaso posti in città in pieno luglio per dare ombra e fresco. Fresco a chi, alle cicale? Di ombra non mi sembra ne facciano tanta visto le dimensioni, forse solo se a turni ci si lega al tronco. Attendo con impazienza anche i distributori di acqua fresca!

Paola Rovinetti

Risponde Beppe Boni

L’iniziativa degli alberi in vaso distribuiti in città nel mese più caldo dell’anno sta attirando l’attenzione dei cittadini con molti dubbi e una valanga di critiche. Domanda: chi si siede in mezzo ad una piazza col calore infernale che emana l’asfalto sotto un alberello di dimensioni ridotte per cercare il fresco (che non c’è)? Quasi nessuno.

Una scelta che lascia davvero perplessi. Ecco cosa scrive il Comune di Bologna sul sito Iperbole rete civica: 100 alberi hanno una circonferenza del tronco di circa 20/25 cm e un’altezza di 4-5 metri, il costo dell’investimento ammonta a 128mila euro finanziato grazie al Fondo per la riparazione e l’adattamento climatico. Tra le specie installate: Osmanto, Ligustro, Acero di Freeman, Acero campestre, Carpino. In particolare in piazza Nettuno sono state collocate 66 piante.

Ne valeva davvero la pena? Mah... L’unica consolazione è che a settembre queste inutili piante (per la loro collocazione) saranno destinate ai giardini delle scuole. Piantare alberi è sempre un gesto apprezzabile. Però bisogna farlo nei luoghi, nei tempi e nei modi idonei. Piazzare piante che fanno scarsa ombra perché troppo giovani

in pieno luglio in centro città a 36 gradi di media fornisce più la percezione di uno spot ambientalista che una scelta concreta.

email: beppe.boni@ilrestodelcarlino.it