Il Bologna è a pochi passi da entrare nella Storia

Inutile raccontarcela diversamente: arrivati a questo punto, Champions o non Champions farebbe tutta la differenza di questo mondo per la squadra rossoblù. Chiaro, un piazzamento in Europa League sarebbe un enorme risultato, considerate le premesse all'alba di una stagione di grandi cambiamenti tecnici

Inutile raccontarcela diversamente: arrivati a questo punto, Champions o non Champions farebbe tutta la differenza di questo mondo per il Bologna. Chiaro, un piazzamento in Europa League sarebbe un enorme risultato, considerate le premesse all'alba di una stagione di grandi cambiamenti tecnici (via tutti i senatori, più il playmaker Schouten). Ma un conto è centrare un enorme risultato e un altro è fare la Storia. E il Bologna di Thiago Motta, il meraviglioso Bologna di Thiago Motta, è davvero a pochi passi da entrare nella Storia.

Gli ultimi metri, però, come in tutte le maratone, sono quelli più duri da affrontare, perché la stanchezza ti schiaccia e l'idea che fra poco potrai buttarti a terra a braccia aperte ti toglie lucidità. Ecco perché lo sguardo va tenuto basso, sulla strada, sui piedi, passo dopo passo, resistendo alla tentazione di farsi accecare dalla luce del traguardo.

Ecco perché il Bologna deve tenere lo sguardo dritto sull'Udinese che arriverà al Dall'Ara con la disperazione di chi si trova con l'acqua della retrocessione alla gola. L'ha detto Thiago: sarà una partita diversa da quella di Roma, perché l'avversario non ci farà giocare come preferiamo. L'errore che i rossoblu devono evitare è quello di farsi prendere dalla fretta che viene quando il traguardo è lì, a due passi. È su quella smania che l'Udinese costruirà il suo piano partita.

Champions o non Champions, fa tutta la differenza di questo mondo. Sacrosanto. Ma per novanta minuti il Bologna deve scordarsi l'Europa e giocare con la disperazione dell'Udinese.