Editoriale

Il dialetto, patrimonio da salvare

Bologna, 3 dicembre 2023 – Ho letto sulle pagine del quotidiano, che il sindaco di Baricella vuole dare un locale del nostro municipio alla comunità musulmana per insegnare l'arabo ai giovani del comune. I miei figli e tanto meno i nipoti non parlano più il dialetto, lingua dei miei genitori, nonni , che sono le nostre origini e tradizioni. Se il signore in oggetto andasse ad assistere alle commedie dialettali che vengono rappresentate nel nostro teatro, vedrebbe che le persone più giovani, vanno dai 40/50 anni in su. Finiti noi le commedie spariranno. Bisogna tornare al dialetto. Viva l'Italia, l'italiano ed il dialetto.

Maurizio Baietta

Risponde Beppe Boni 

Se davvero da parte di un comune verrà assegnato un locale per qualche ora di lezione tenuta da musulmani per insegnare l'arabo agli italiani che vorranno partecipare non c'è nulla di irregolare. Si può fare. E' però una scelta piuttosto singolare. Dubito che le lezioni saranno molto affollate. Se invece osserviamo questa circostanza da un'altra ottica viene da pensare che forse sarebbe meglio da parte di un'amministrazione comunale impegnarsi per insegnare l'italiano agli arabi come percorso di integrazione. Veniamo al dialetto, patrimonio italico che cambia da regione a regione. E' purtroppo vero che i ragazzi di oggi preferiscono esprimersi con un gergo tutto loro e il dialetto è ormai parlato solo dai cinquantenni in su. Conoscere il dialetto non significa però abbandonare l'italiano, ma vuol dire non perdere la memoria di espressioni che i nostri nonni e i nostri padri hanno tramandato nel tempo. Ci sono frasi dialettali che dicono molto più rispetto alle parole pronunciate anche per il tono usato. Il dialetto con le sue espressioni colorite conserva la storia e la cultura del territorio nel quale nasce, tanto che certe inflessioni talvolta variano da un paese all'altro con relativi pronuncia, lessico e sintassi. Per questo motivo è un valore da conservare. Per fortuna a Bologna ci sono compagnie di recitazione dialettale che custodiscono questo patrimonio. Bisognerebbe assegnare loro una medaglia. In Italia i dialetti più parlati sono il veneto, il napoletano, il friulano, il piemontese, il sardo, il lombardo, l'emiliano e il romagnolo, il siciliano e il ligure. Una ricerca dell'Istat rileva che la lingua italiana è parlata solamente dal 45% della popolazione, il 32,2% parla sia l’italiano che dialetto ed il 14% della popolazione parla solamente il dialetto.

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