Il disvelamento necessario e i soliti bla bla

Verità, non putative: quello della centrale di Bargi non era un cantiere di disperati, ma di tecnici altamente specializzati; non sono mai giunte segnalazioni in Procura di situazioni particolari o pericolose a Suviana; non ci sono stati allarmi inascoltati; un forte rumore definito da più testimoni come "anomalo" ha preceduto lo scoppio

Verità, non putative: quello della centrale di Bargi non era un cantiere di disperati, ma di tecnici altamente specializzati; non sono mai giunte segnalazioni in Procura di situazioni particolari o pericolose a Suviana; non ci sono stati allarmi inascoltati; un forte rumore definito da più testimoni come "anomalo" ha preceduto lo scoppio. La fine della settimana più nera per il lavoro, la settimana della tragedia – una tragedia di dimensioni superiori, per numero di feriti, a quella di ThyssenKrupp – ci lascia molte domande, ma anche qualche certezza che non possiamo non sottolineare. E qualche dichiarazione evitabile.

Un esempio. Il solito ciclone di chiacchiere che si scatena da dichiarazioni improvvide (diversi sindacati) che rimbalzano senza documenti dalle agenzie ai social; poi dai social all’agone politico e dalla politica di nuovo ai media. Spettacolo vergognoso e irrispettoso.

La centrale andrà svuotata completamente e solo dopo questa operazione il quadro sarà più chiaro. Quello che emerge con forza però, dai primi operai presi a sommarie informazioni e dagli elementi raccolti dall’autorità giudiziaria, è di un possibile guasto meccanico che avrebbe ‘sbilanciato’ l’alternatore causando lo scoppio, poi divampato alla turbina. E dalla turbina all’esplosione, e ai solai crollati e all’inondazione il passo è breve. Ma perché lo sbilanciamento in fase di collaudo? C’era un pezzo meccanico non funzionante? Oppure un guasto tecnico? O una manovra non corretta? E se fosse stato invece un problema elettrico quello più grave? La risposta arriverà anche dalle molteplici acquisizioni che i pm stanno già effettuando, sia in Enel green power sia nelle aziende che hanno svolto i lavori e avevano vinto l’appalto, peraltro piuttosto risalente (2022). Un lavoro di disvelamento è l’unico modo di trattare con rispetto le vittime. Uso disvelamento non a caso, pensate alla parola greca per verità, che è alètheia. Un termine che a differenza del latino veritas indica qualcosa che non è più nascosto, che non è dimenticato, che è appunto svelato. Non solo qualcosa da accettare perché conforme alla nostra idea di realtà. Lo dobbiamo alle vittime di Bargi.