Sono passati dieci anni, ma alla fine Sassuolo (e non solo) ha di nuovo il suo teatro, uno dei simboli del territorio, un luogo di aggregazione e di cultura dove la comunità potrà ritrovarsi, divertirsi, riflettere e crescere. Il Carani è il teatro di tutti noi. Ed ora che si è rifatto (egregiament, va detto) il look, risplende e accoglie in un’atmosfera retò piena però di modernità. Un vero e proprio gioiello degli anni Trenta che è stato restituito ai cittadini non solo dalle istituzioni ma anche (e soprattutto) dagli imprenditori ’neroverdi’ che, con generosità, hanno dimostrato una volta di più l’amore per la loro terra. Quando un teatro riapre è davvero una grande vittoria.
EditorialeLa cultura torna protagonista