Editoriale

L’Antoniano, un sogno rivoluzionario

In giugno l'Antoniano compie 70 anni. Noi bolognesi dobbiamo essere orgogliosi di questa istituzione religiosa che grazie allo Zecchino d'oro ha portato la voce dei bambini in tutta Italia. Ma soprattutto dobbiamo essere grati ai frati francescani che con il loro impegno quotidiano diffondono bene e solidarietà. I progetti solidali portati avanti senza sosta dai religiosi di Bologna e dai loro collaboratori sono un esempio per tutti noi. Spero davvero che la città sappia valorizzare questo compleanno.

Arnaldo Ferrarini

Risponde Beppe Boni

L'Antoniano raggiunge il traguardo dei 70 anni di vita esattamente il 13 giugno. Possiamo considerarlo il compimento di un sogno rivoluzionario conosciuto non solo a Bologna ma ormai in tutta Italia grazie al valori francescani e al mix di musica, arte, cultura e solidarietà. Nel 1954 a Bologna vennero inaugurati contemporaneamente la mensa per le persone in difficoltà, tutt'ora un pilastro dell'assistenza, e il cinema - teatro che aiuta a sostenerla economicamente. Da allora l'Antoniano non ha mai lasciato indietro nessuno, ha distribuito 3 milioni di pasti con la propria attività aperta ogni giorno a chi si trova in difficoltà. La musica e lo spettacolo sono sempre stati legati a doppio filo al welfare dei frati: nel 1959 è nato lo Zecchino d'oro e nel 1963 il Piccolo coro dell'Antoniano, fondato dalla mitica Mariele Ventre e dal 1995 diretto da Sabrina Simoni. Ecco perché l'Antoniano sa portare il sorriso sul volto di chi è meno fortunato e ha da sempre fatto sognare migliaia di bambini. Lo slogan coniato dallo staff è perfetto: il luogo dove la musica diventa pane. Non dimentichiamo infatti che questa istituzione contribuisce a raccogliere fondi a sostegno delle 20 mense francescane presenti in Italia e delle cinque nel mondo: 1 in Siria, 3 in Ucraina e 1 in Romania. Buon compleanno e grazie di tutto.

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