SERGIO GIOLI
Editoriale

Il Tricolore ai neonati

Il sindaco di Copparo, nel Ferrarese, per il secondo anno consecutivo regalerà il Tricolore ai (pochissimi) nuovi nati. Lo farà nell'anniversario (7 gennaio 1797) della proclamazione del Tricolore vessillo nazionale della Repubblica Cispadana

Il sindaco di Copparo, nel Ferrarese, per il secondo anno consecutivo regalerà il Tricolore ai (pochissimi) nuovi nati. Lo farà nell'anniversario (7 gennaio 1797) della proclamazione del Tricolore vessillo nazionale della Repubblica Cispadana. Diciamolo subito: il sindaco in questione, Fabrizio Pagnoni, è di centrodestra. E allora? Allora viene da pensare male: ci assale il sospetto che dietro ci sia una strategia politica, che la sua sia una scelta ideologica. Peggio, nostalgica. E perché tutto questo? Perché in Italia la bandiera e l'idea di patria che essa rappresenta non sono mai andate granché di moda e perché nel dopoguerra le grandi tradizioni politiche antifasciste facevano riferimento ad altri ideali (il Vangelo la Dc, l'internazionalismo comunista il Pci). Poi, però, furono due presidenti della Repubblica laici e antifascisti _ Sandro Pertini e Carlo Azeglio Ciampi _ a ricordarci che dell'Italia e dei suoi simboli non dobbiamo vergognarci. Anzi, ci hanno spronato a onorarli e ad andarne fieri. Ancora oggi del Tricolore ci ricordiamo solo durante i mondiali di calcio, eppure, in un mondo così culturalmente fluido da risultare evanescente e in una società che ha smarrito le proprie radici, non sarebbe male recuperare simboli di unità e identità. Ci piace pensare che il sindaco di Copparo non doni il Tricolore ai neonati ma piuttosto ai loro genitori, perché educhino i figli nell'amore e nel rispetto del proprio Paese. E possibilmente non li spingano, appena possibile, a cercare fortuna all'estero . Ci piace pensare ancora che nel gesto del sindaco di Copparo non ci siano intenti propagandistici né velleità nazionalistiche e nostalgiche. Perché se così fosse, sarebbe bello che tutti i sindaci, di qualunque colore, senza malizia e secondi fini, facessero altrettanto.