Garisenda a rischio, 5 milioni anche dal ministro

Il summit a Roma sulla Torre Garisenda di Bologna ha portato un piano condiviso fra Comune e Ministero della Cultura, con stanziamenti di 4,6 milioni di euro da parte del primo Ente e 5 promessi dal ministro. Si attende la relazione del Comitato tecnico-scientifico e la costituzione del Comitato per il restauro. Interventi di messa in sicurezza e restauro in vista.

BOLOGNA

Il summit a Roma sulla Torre Garisenda di Bologna porta un clima più disteso, rispetto al rimpallo di polemiche delle ultime settimane. C’è il piano condiviso fra Comune e ministero della Cultura: dal primo Ente sono stati stanziati 4,6 milioni di euro, a cui si aggiungeranno i 5 promessi ieri dal ministro Gennaro Sangiuliano durante il summit.

"Siamo pronti a dare altre risorse, laddove necessario, e collaboreremo con i nostri uffici anche per l’iscrizione al Patrimonio Unesco", sottolinea Sangiuliano. E aggiunge: "Ci sono monumenti simbolo di ciascuna città. E le Torri lo sono per Bologna come il Colosseo lo è per Roma, il Duomo per Milano e il Maschio Angioino per Napoli. Sono simboli della nostra storia e della nostra identità, che abbiamo il dovere di tutelare".

Ora sotto le Torri si aspetta la relazione del Comitato tecnico-scientifico con le rilevazioni sulla salute del monumento: era attesa per oggi, ma bisognerà pazientare ancora. "La relazione c’è, l’ho vista: a breve sarà ufficializzata", racconta il sindaco Matteo Lepore. Il prossimo passo sarà la costituzione del Comitato per il restauro: anche qui arriveranno novità nei prossimi giorni, ma da quello che filtra saranno coinvolte anche figure internazionali di spicco. Nel mentre partirà la messa in sicurezza, con il ‘cantierone’ affidato alla ditta Fagioli (che raddrizzò il relitto della Concordia) e la realizzazione di un cilindro che ingloberà la torre al 100%. La messa in sicurezza durerà almeno sei mesi, poi sarà il Comitato per il restauro a stabilire qual è l’intervento più indicato per ‘curare’ la Garisenda. Di costi, ancora, non se ne parla: "Impossibile ipotizzarlo oggi", commenta Lepore. Difficile che l’intero intervento finisca prima della scadenza del suo mandato, ma per il sindaco è fondamentale "che venga finanziato il ‘pezzo’" rendicontabile secondo le regole del Pnrr, cioè quello per il consolidamento strutturale, in modo da bloccare quelle risorse.

Infine, la rivoluzione della mobilità nel centro bolognese: i cittadini ne sapranno di più a dicembre, spiega il sindaco, che poi insiste anche sulla candidatura a patrimonio dell’Unesco per le torri: "È importante anche per la futura manutenzione del bene". Insomma, il programma c’è. "Ora bisogna fare presto e bene", puntualizza Lepore.

Francesco Moroni