Addio divieti, acqua potabile sempre. Così Aset lancia la sfida alla siccità

Presentato il nuovo impianto di potabilizzazione dell’acqua di falda realizzato a Chiaruccia. Costo: 2,6 milioni

Addio divieti, acqua potabile sempre. Così Aset lancia la sfida alla siccità

Addio divieti, acqua potabile sempre. Così Aset lancia la sfida alla siccità

di Anna Marchetti

Acqua potabile sempre, anche nei momenti estremi di siccità. È quanto garantirà il nuovo impianto di potabilizzazione dell’acqua di falda realizzato da Aset a Chiaruccia e previsto nel piano degli investimenti Aato di Marche Nord: è il primo impianto di potabilizzazione in provincia e in Regione, almeno di tali dimensioni. Ieri il taglio del nastro con la presenza dei dirigenti Aset, del sindaco Massimo Seri, dell’assessore ai Lavori pubblici Barbara Brunori e del presidente della Provincia Giuseppe Paolini.

"Ci permetterà – ha spiegato il presidente di Aet Paolo Reginelli – di contare su ben 120 litri al secondo di acqua in più rispetto a oggi, che corrisponde a 360mila litri in più ogni ora, pari ad un terzo del fabbisogno massimo che ha la città durante l’estate. Inoltre se Fano, nelle emergenze, utilizzerà l’acqua di falda ridurrà la captazione superficiale dal fiume Metauro a beneficio dei Comuni limitrofi che non possono contare su un impianto come il nostro". L’impianto di potabilizzazione, che utilizza il sistema dell’osmosi inversa, è considerato piuttosto energivoro, e per questo entrerà in funzione solo nei momenti di necessità.

"Se sarà necessario – assicura Reginelli – lo potremo utilizzare già da questa estate. Ovviamente non risolverà i problemi dell’approvvigionamento idrico, per i quali sono necessari gli invasi, ma nei momenti di emergenza idrica permetterà di assicurare l’acqua potabile a cittadini e turisti". Per la realizzazione del potabilizzatore Aset ha stanziato 3 milioni e mezzo di euro, ma il costo effettivo, con il ribasso d’asta, è stato di 2 milioni 600mila euro: i lavori iniziati a ottobre 2022 e si sono conclusi un mese fa. Nel costo rientrano anche le opere accessorie, tra cui un collettore di scarico in grado di trasportare le acque ‘di scarto’ al depuratore di Ponte Metauro.

"Il nuovo impianto, che verrà attivato nei momenti di maggiore necessità, – chiariscono da Aset – si basa su una tecnologia all’avanguardia che consentirà di osmotizzare l’acqua di falda per poi rimineralizzarla e renderla potabile. In altre parole, grazie a questa innovazione fortemente voluta da Aset, i cittadini potranno contare su un’ulteriore risorsa idrica pronta per essere consumata in modo sicuro e immediato. L’acqua così ottenuta consentirà di coprire circa un terzo del fabbisogno totale". "Nella nostra provincia – ricorda il presidente Giuseppe Paolini – l’acqua di profondità è solo il 15-6% contro il 90% della provincia di Ancona. Il resto è tutta acqua piovana e di fiumi che, non essendoci invasi, finisce in mare. L’unica fonte idrica importante è il pozzo del Burano che potrebbe alimentare tutto l’entroterra".