MAURIZIO GENNARI
Cronaca

Alma, parla Auspici: "Due cavalieri bianchi per chiudere il cerchio"

L’imprenditore della nautica spiega il progetto sulla società granata "Le ispezioni in azienda? Partono da lontano, al tempo delle elezioni".

L’imprenditore della nautica ed esponente di sinistra, Teodosio Auspici

L’imprenditore della nautica ed esponente di sinistra, Teodosio Auspici

Alza il telefono Teodosio Auspici e scatta la classica risata omerica. "Evidentemente c’è qualcuno che vuol buttare all’aria il progetto", dice.

Parla della sua fabbrica o del ritorno dell’Alma a Fano?

"No, la fabbrica no. Si vuol buttare a mare il progetto dell’Alma. Perché io come appassionato ed ex giocatore vorrei che la squadra simbolo della città tornasse ai fanesi e al ’Mancini’".

Sì, ma secondo lei lo scherzo da prete – l’invio a luglio dei vigili urbani nella sua azienda e l’ordine di cessare l’attività – da che parte arriva?

"Secondo me bisogna guardare un po’ lontano e non vicino. Perché, guarda caso, il tutto nasce proprio quando si era in piena campagna per le amministrative".

Va bene, ma l’attuale giunta, che ha puntato tutto sul progetto del Fano Calcio, come vede questa sua mossa?

"Onestamente ho trovato la giunta guidata da Serfilippi neutrale su questa vicenda".

Ma fanno sapere dal palazzo che senza coperture il Mancini non verrà dato...

"Lo so, e questo è uno dei problemi che stiamo analizzando".

Con Salvatore Guida, attuale presidente Alma, come va?

"Ci siamo incontrati diverse volte. Abbiamo parlato e stiamo analizzando tutta la documentazione perché i problemi nascono da lontano. Diciamo che è in corso una specie di due diligence per analizzare i conti. Ma sa qual è il problema di questa città?"

Lo dica.

"Che si cerca di smontare tutto ciò che si vuol fare di nuovo. Questo accade adesso con l’Alma, ed è successo anche in passato per altri problemi della città a partire proprio dalla cantieristica. Tutto ciò che è nuovo viene ostacolato per poi dire, a distanza di tempo, che forse quelle proposte erano buone".

Ex giocatore lei, Auspici, un po’ come dire a Pesaro che tutti hanno giocato a basket. Non è una cosa eccezionale. Perché questa perseveranza?

"Guardi, io domenica sono andato a Fermignano a vedere la partita e poi la squadra si va ad allenare a Cattolica. Ma sarà mai possibile una cosa del genere? Io faccio tutto questo per passione, ma lo faccio anche perché l’Alma è la società simbolo della città. E lo faccio anche per i tifosi".

Ma lei è andato dal notaio per il passaggio delle quote?

"Non occorre un notaio, basta un semplice commercialista".

Sì, va bene, ma la società ora è sempre in mano a Guida oppure controlla lei?

"Diciamo che stiamo lavorando. Con me ci sono un altro paio di persone, ma per riuscire a chiudere il cerchio occorrono almeno un altro paio di imprenditori, due cavalieri bianchi che vengano a darci man forte. I tempi? Onestamente è difficile stabilire una data, ma sono convinto e deciso ad andare avanti sia come imprenditore che come sportivo".

E le ispezioni in fabbrica?

"Non è una vicenda politica, è solo la mossa di qualcuno che vuol far saltare il banco".

Per la cronaca, l’ispezione nasce con la giunta Seri, dietro un esposto e durante la scissione del centrosinistra (con la nascita della coalizione ’I progressisti per Fano’ che candidò Stefano Marchegiani alle Amministrative del 2024). Poi la patata bollente passa all’amministrazione di Luca Serfilippi che ha dovuto mettere la firma sulla ispezione fatta dai vigili, dal persone dell’Ast ed anche dall’Arpam.

m.g.