"Fano città Queer e una piazza chiamata Lgbt"

Le proposte sono emerse durante l’incontro organizzato da Europa Verde Fano con Diocesi e Arcigay. "Stop etichettature"

"Fano città Queer e una piazza chiamata Lgbt"

"Fano città Queer e una piazza chiamata Lgbt"

di Anna Marchetti

Fano, Città Queer (cioè senza etichettature di orientamento sessuale) con una via o una piazza dedicata alla comunità Lgbtqia+: è la proposta lanciata da Verdi-Ribella nell’incontro di venerdì sera, nella sala della Cultura, sui diritti della comunità Lgbtqia+, acronimo con cui si identificano lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer, intersessuali, asessuali e chiunque non si definisca eterosessuale. L’incontro è stato organizzato da Europa Verde Fano, in collaborazione con l’ufficio pastorale della Diocesi e Arcigay.

Tra gli ospiti don Giuseppe Cavoli che, nel suo ruolo di incaricato diocesano, ha parlato del nuovo sguardo della Chiesa verso la comunità Lgbtqia+. "Il sacerdote – fanno notare gli organizzatori – ha offerto importanti spunti di riflessione sulla strada intrapresa dalla Chiesa centrale e dalla Diocesi fanese nell’accompagnamento del percorso di fede della comunità Lgbtqia. Da tempo infatti don Cavoli all’interno della curia incontra i genitori di ragazzi e ragazze con una diversa sessualità, in un percorso di comprensione e avvicinamento cristiano alla comunità". Proprio don Cavoli ha tenuto a chiarire che il suo impegno è frutto "di uno specifico incarico della Diocesi" ed ha letto il messaggio che venerdì sera gli ha inviato il vescovo Andrea Andreozzi, che non poteva essere presente: "Ti sono vicino in quello che fai".

Don Cavoli ha poi ricordato che allo stato attuale "sono più di 200 gli operatori pastorali che in Italia si occupano della comunità Lgbtqia+, 17 i gruppi dei genitori che si incontrano e discutono e molti sono i vescovi che si interrogano su questo tema, tra cui il nostro, e gettano le basi del progresso e dell’amore del prossimo come Gesù insegna".

Proprio in quella occasione Filippo Sanchi, candidato della lista Alleanza Verdi-Ribella, ha parlato del progetto "Fano Città Queer" che tra le altre cose prevede "di dedicare una via o una piazza alla comunità Lgbtqia+ dove si possano organizzare attività che riguardano la comunità, come accade in città come Amsterdam". Un’altra proposta fa riferimento alla creazione "di un ufficio comunale, aperto alle associazioni, con la presenza di psicologi a cui possa rivolgersi chi ne ha bisogno". Il confronto, organizzato nella giornata internazionale contro l’omolesbobistransfobia, è stata l’occasione "per dire ‘no’ – ribadiscono gli organizzatori – agli stereotipi e alle discriminazioni a sfondo sessuale".