Gimarra, ufficiale: persi i 20 milioni: "E restituite l’acconto già speso"

Il Ministero delle Infrastrutture ha revocato il finanziamento destinato alla variante dell’Interquartieri. Ora il Comune dovrà attingere dal fondo di riserva i 500mila euro anticipati e ora reclamati dalla Regione.

Gimarra, ufficiale: persi i 20 milioni: "E restituite l’acconto già speso"

Gimarra, ufficiale: persi i 20 milioni: "E restituite l’acconto già speso"

di Anna Marchetti

Il Ministero delle Infrastrutture revoca i 20 milioni di euro della Variante Gimarra e invita il Comune "a restituire alla Regione Marche le somme versate a titolo di anticipazione" (circa 500mila euro). La lettera, firmata dal direttore generale del Ministero, è arrivata in Comune nella giornata di martedì, indirizzata anche alla Regione Marche, alla Provincia e per conoscenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. In particolare nella missiva si scrive che "l’intervento è stato incluso tra quelli da definanziare in quanto privo di obbligazione giuridicamente vincolante al 30 giugno 2023". Per poi aggiungere: "In attesa che il Cipes (il Comitato interministeriale da cui provenivano i fondi coesione e sviluppo) formalizzi il definanziamento, le risorse assegnate sono revocate" e si invita il Comune a restituire le somme anticipate dalla Regione.

La lettera del Ministero non fa che ufficializzare quanto già era sostanzialmente deciso. A dicembre 2023, infatti, era sfumata l’ultima chance di recuperare i 20milioni di euro che il Comune aveva destinato alla Variante Gimarra, la strada che tagliando le colline del Carmine e di Gimarra, avrebbe dovuto liberare il centro dal traffico di attraversamento, portandolo sulla Statale 16. Una seconda proroga chiesta dall’amministrazione, dopo la prima scaduta il 30 giugno, si sarebbe potuta ottenere solo con un provvedimento del governo, all’interno del Decreto ’milleproroghe’: provvedimento che non c’è stato. A questo punto al Comune non rimane che dire addio ai 20 milioni di euro, frutto dell’accordo siglato nel 2018 tra Comune e Regione. In più dovrà restituire alla Regione che li aveva anticipati, i circa 500mila euro già spesi: la somma potrebbe essere recuperata dall’avanzo di bilancio (5 milioni circa).

Con la revoca del finanziamento – non era mai capitato prima – non avrà seguito neppure il bando di gara indetto dal Comune per il progetto esecutivo e per l’affidamento dei lavori della strada di Gimarra: un’opera da 25 milioni di euro, 20 dal finanziamento Cipes e 5 dell’avanzo di amministrazione del Comune. In realtà il bando di gara è stato da tempo congelato e le buste non sono state mai aperte e, vista la revoca del finanziamento, non lo saranno mai. Tirano un sospiro di sollievo tutti quei cittadini che si sono opposti all’infrastruttura anche se rimane l’amarezza di aver perso 20 milioni di euro, uno tra i più importanti finanziamenti arrivati alla città di Fano, dopo i 50 milioni destinati dalla Regione alla complanare sud e i 25 milioni, sempre dell’ente regionale, per la costruzione della palazzina dell’emergenza-urgenza. L’opposizione da tempo aveva suggerito, d’accordo anche la Regione, di dirottare quei 20 milioni di euro sulla complanare sud, ma la maggioranza, seppure con non poche divergenze interne, non ha mai voluto mettere in discussione la Variante Gimarra.

Da parte sua Cristian Fanesi, candidato per la coalizione del centrosinistra di Fano, si limita a rimarcare quello che considera un tempismo sospetto, da parte di un ministero "gestito dal ministro e segretario della Lega Nord, stesso partito di Serfilippi". E poi difende la bontà dell’intervento ormai sfumato: "L’opera da sempre prevista nei piani regolatori della città – osserva – rappresenta una soluzione che non è per pochi ma per tutti e che rappresenta un necessario collegamento per ridurre il traffico da porta Maggiore a Gimarra e per rendere quel tratto di statale ancor più sicuro". Valutazioni ormai sterili, per le quali però Fanesi intravvede uno spiraglio: "Il Comune di Fano – annuncia – ha provveduto a richiedere l’accesso agli atti presso la Regione Marche per valutare le motivazioni e il percorso amministrativo del provvedimento al fine di riservarsi un eventuale ricorso".