Immigrati 2022, a Fano due terzi sono donne

Secondo il censimento del Comune, 2488 vengono soprattutto dall’Est. Le loro storie raccontate in un docufilm che uscirà al cinema

L’assessora Sara Cucchiarini

L’assessora Sara Cucchiarini

Fano, 2 settembre 2022 - ​Cresce la presenza in città di fanesi di origine straniera e allo stesso tempo le politiche di integrazione messe in campo dall’assessorato alle Pari Opportunità. Stando ai dati forniti dall’anagrafe cittadina ad oggi sono 4288 gli immigrati residenti, di cui quasi i due terzi sono di sesso femminile. Sono infatti 1800 gli uomini censiti a fronte di 2488 donne di cui quasi la metà (1100) provenienti dall’est Europa.

In pratica rispetto ai 59.835 abitanti censiti dall’Istat il 1 gennaio di quest’anno, gli immigrati regolari che vivono nel comune di Fano sono il 7,2 per cento della popolazione cittadina che si traduce in un 15 per cento rispetto al totale degli stranieri regolari presenti nel territorio provinciale (28.684, sempre secondo l’Istat).

La comunità più piccola, tra le straniere che popolano il nostro comune, è quella Asiatica (331) l’unica con un rapporto uomini donne quasi paritetico, sebbene con qualche unità maschile in più: 177 uomini contro 154 donne. Sempre se si escludono il cittadino newzelandese che ha scelto la città della Fortuna come sua seconda casa e i 191 cittadini americani con doppia cittadinanza. Gli africani invece sono il 17 per cento di tutti gli stranieri presenti (740) e l’unico continente che ha una spiccata predominanza di presenze maschili, 454 rispetto alle 286 donne. Ma tra tutta la popolazione fanese, ci sono anche 67 apolidi, ovvero cittadini (30) e cittadine (37) che nessuno Stato riconosce come propri cittadini e ciò significa che non godono di una serie di diritti (tra cui l’assistenza sanitaria) né possono partecipare completamente alla vita sociale e politica del paese in cui, di fatto, vivono.

Donne, sole, lavoratrici e dell’est. E’ questo l’identikit dell’immigrato fanese medio. A cui dal 24 febbraio scorso (data in cui ha avuto inizio la guerra in Ucraina con la fuga di tanti civili) si sono aggiunte altre 230 presenze dall’Ucraina, di cui 120 bambini. "Quello che emerge chiaramente è che queste provenienze - analizza i dati l’assessora Sara Cucchiarini - sono legate ad un’accoglienza che si consolida nel tempo, in una presenza di persone che diventano cittadini di questa città lasciando la propria terra d’origine. Sono soprattutto donne, massivamente dai paesi dell’Est, legati ad una cultura omogenea anche se alcuni possono essere russi, bielorussi, ucraini e poi albanesi e rumeni. Sono soprattutto le donne che si spostano".

Un fenomeno che l’Ambito Territoriale Sociale 6 ha approfondito con il docufilm ‘Noi cittadine dell’est, noi cittadine del mondo’ (recentemente presentato a Pergola e presto al cinema Masetti di Fano a ottobre) dove si raccontano le loro storie tutte diverse ma tutte unite: "si spostano solo le donne, le famiglie rimangono lì, poi si passano il lavoro perché una diventa grande e fa venire una cugina o una nipote - spiega Cucchiarini -. C’è una tradizione che nel tempo è diventata un fenomeno sociale che si lega alla protezione".

Non chiamatele però badanti "è un termine che rigettano, si occupano della cura, degli anziani e della casa. Recentemente molte svolgono professioni legate all’estetica: capelli, unghie, massaggi, depilazione. Ci sono donne di tutte le età, ma quelle che poi vanno in pensione tornano a fare la vecchiaia nel loro paese".

E gli islamici? "C’è una presenza importante ma non così forte come si credeva - rivela Cucchiarini -: non sono solo magrebini ma anche di provenienza dell’est (albanesi). Dall’Asia molto pochi. C’è infine una comunità sudamericana composta da un po’ di peruviani (molti sono a Pesaro e nell’entroterra) e anche una bella presenza di brasiliani, sebbene a Fano non tantissimi. La loro presenza è meno stabile, perché si spostano di più. Così almeno ci hanno raccontato".