
di Elisabetta Rossi
Sangue, delirio e terrore. Coltello (o forse un machete) in mano, è entrato in una palazzina di Fenile farneticando di agire per ordine di una voce e ha sgozzato un cane sotto gli occhi della sua padrona. I malcapitati spettatori di quella furia si sono dati alla fuga, spaventati a morte. A mettere fine a quegli interminabili minuti da incubo sono stati i carabinieri di Fano che hanno fatto scattare le manette ai polsi di un ragazzo di origini moldave di appena 25 anni, residente nella zona.
Tutto sarebbe successo nel primo pomeriggio di ieri. La notizia di quella drammatica irruzione ha subito fatto il giro del quartiere, passando di casa in casa. Se ne parlava anche al bar di Fenile, dove ogni avventore aggiungeva un dettaglio, una voce, un "si dice" a quello che era appena accaduto. Un fatto grave che ha scatenato terrore puro tra gli inquilini della palazzina.
In queste ore, gli inquirenti stanno cercando di mettere in fila i tasselli della vicenda, a partire dalla presunta molla che avrebbe fatto scattare nella mente del 25enne quell’assalto all’arma bianca e sangue che poteva finire molto peggio. Quello che è certo, al momento, è che il giovane ha fatto irruzione in quella palazzina di Fenile dove, sembra che abiti la sua ex ragazza. Da altre indiscrezioni, pare che prima avesse litigato col fratello e in quello stato di rabbia e alterazione, dovuta anche, a quanto sembra, a disturbi psichici, si sia introdotto in alcuni appartamenti. Aveva con sé un coltello. O forse un machete. E c’è chi dice che lo brandisse minaccioso nel suo avanzare all’interno dell’edificio. Fatto sta che ha scatenato il terrore.
Alla vista di quell’uomo armato di lama, le persone si sono date alla fuga. Pare che sia riuscito a mollare una sberla a qualcuno. Poi si è trovato davanti a una ragazza con un cane. Sembra che l’animale abbia reagito di fronte a quel fare nervoso e alle grida sconnesse. E il 25enne si è scagliato sul povero cane, sgozzandolo. Terrorizzata la padrona, scoppiata in lacrime e scappata via per mettersi in salvo da quella follia sanguinaria che avrebbe potuto colpire anche lei. O qualcun altro. Nel frattempo, chi ha potuto ha fatto partire la chiamata ai militari. Alcuni testimoni avrebbero descritto l’abbigliamento del giovane: pare indossasse una felpa o comunque un giubbotto con il cappuccio calato sul volto, particolare che rendeva quasi impossibile il riconoscimento. Ma non è bastato a renderlo irreperibile. I carabinieri hanno fermato il 25enne e lo hanno arrestato, comunicando poi il fatto al sostituto procuratore di turno, Silvia Cecchi.
Al giovane è stato contestato, al momento, il reato di violazione di domicilio aggravata. Ma è probabile che venga sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio e trasferito nel reparto di psichiatria. Soffrirebbe di disturbi psichici da tempo. Sarebbe emerso che il 25enne avrebbe detto di aver seminato panico e morte (del povero cane) guidato da delle voci. Un pericoloso delirio che solo per poco non si è trasformato in una tragedia ben più grave. Ma a fare chiarezza sulla ricostruzione del pomeriggio di terrore saranno le indagini delle prossime ore.