ANNA MARCHETTI
Cronaca

Museo Vangi, come non detto. La Fondazione fa un passo indietro

Dopo 5 anni e tanti incontri, la rinuncia del presidente Gragnola anche alla luce della concorrenza dell’identico progetto di Pesaro. A Fano, l’idea era destinare allo scultore l’intero Palazzo Bracci Pagani.

Museo Vangi, come non detto. La Fondazione fa un passo indietro

Museo Vangi, come non detto. La Fondazione fa un passo indietro

La Fondazione Cassa di Risparmio di Fano fa un passo indietro sul Museo Vangi a Palazzo Bracci Pagani, ma mantiene la disponibilità ad accogliere e valorizzare le opere del maestro che la famiglia volesse mettere a disposizione. Dopo cinque anni, diversi incontri con lo stesso Giuliano Vangi, artista di fama internazionale, scomparso il 26 marzo di quest’anno, e alcuni sopralluoghi con l’architetto Mario Botta (amico personale del maestro), che avrebbe dovuto riprogettare gli spazi di Palazzo Bracci Pagani, sono due le valutazioni che hanno portato la Fondazione a questa importante decisione.

"Secondo la commissione di esperti che abbiamo costituito – fa presente il presidente Giorgio Gragnola – il numero delle opere messe a nostra disposizione non sarebbe sufficiente a creare un vero e proprio museo dedicato al maestro Vangi e, quindi, che rappresenti la sua vita artistica dagli anni giovanili, alla sua scomparsa". Altro motivo di perplessità è la creazione di due musei dedicati allo scultore (l’altro sarebbe a Pesaro) a distanza di pochi chilometri. Già nel 2022 quando si parlò di un museo Vangi nella città capoluogo, al piano terra di Palazzo Mazzolari Mosca, la notizia era stata accolta con stupore dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano.

L’ente, infatti, per dare vita al museo di arte contemporanea dedicato a Vangi avrebbe fatto una scelta importante, come quella di destinare l’intero Palazzo Bracci Pagani, all’artista, sottraendolo alla disponibilità pubblica. Lo spazio espositivo, infatti, ospita con continuità mostre di vari artisti, alcuni di grande fama come lo stesso Vangi, e all’ultimo piano sono stati allestiti il museo di scienze naturali e quello numismatico. La destinazione di Palazzo Bracci Pagani a Vangi avrebbe comportato la ristrutturazione completa dell’immobile, per adeguare le aree interne ad una esposizione permanente, e la presenza di personale ad hoc per garantire l’apertura e il controllo della struttura museale. Da qui la decisione della Fondazione di scrivere alla famiglia Vangi, la lettera è di questi giorni, per spiegare che le condizioni imposte dal legato testamentario "non consentono di accettare le volontà del maestro. Tuttavia la Fondazione si dichiara disponibile a ricevere in donazione le opere, che la famiglia volesse disporre in favore della Fondazione e che saranno adeguatamente valorizzate all’interno dei propri spazi museali".