SILVANO CLAPPIS
Cronaca

"Un bagno d’oro per la Dea Fortuna". Gli artisti fanesi lanciano l’idea

Virginio Rossi: "Riportarla al suo aspetto originario darebbe prestigio a tutta la piazza". Appello al Comune

Virginio Rossi: "Riportarla al suo aspetto originario darebbe prestigio a tutta la piazza". Appello al Comune

Virginio Rossi: "Riportarla al suo aspetto originario darebbe prestigio a tutta la piazza". Appello al Comune

di Silvano ClappisPerché non dorare la Dea Fortuna della fontana di piazza Venti Settembre? È la proposta, azzardata ma decisamente brillante, dell’artista fanese Virginio Rossi, un’idea peraltro condivisa insieme ad altri suoi amici, pittori e uomini di cultura. Lo scopo? Quello di rendere ovviamente più bella e attrattiva la statua e di conseguenza tutto il contesto ambientale e architettonico della centralissima piazza.

"La dea della Fortuna rivestita di una pellicola d’oro – dice l’artista Virginio Rossi – diventerebbe un elemento focale sul quale far convergere l’attenzione del visitatore, sarebbe il centro che colpisce immediatamente l’occhio del visitatore, di chi cioè arriva nella piazza maggiore di Fano. Fungerebbe da momento di attrazione visiva determinato appunto dalla bellezza di vedere un’opera dorata". Rossi, che ha studiato all’Accademia di Belle arti di Venezia, città dove poi ha insegnato per oltre vent’anni, trova innanzitutto nella città lagunare i riferimenti importanti per sostenere la sua proposta. "A Venezia, ad esempio, sul campanile di piazza San Marco c’è un angelo dorato eseguito proprio da un mio amico, i cavalli della chiesa di San Marco sono dorati, alla Punta della Dogana c’è una palla d’oro sormontata da una statua della Fortuna con velo d’oro. Pure Milano ha la Madonnina in cima al Duomo. Non vedo perché Fano non possa avere la statua della Fortuna dorata. In fondo la spesa non è eccessiva e sono convinto che si troverebbero dei privati pronti a finanziare l’opera".

L’artista fanese dice inoltre che il Comune, a cui la proposta è rivolta, potrebbe approfittare dei lavori di restauro che si stanno svolgendo per effettuare l’intervento. A suffragare l’idea avuta da Rossi c’è pure la storia, visto che l’originale della statua della Fortuna, oggi conservata al Museo civico malatestiano, era anticamente dorata. Lo riporta Marco Ferri, poeta, ex direttore della Biblioteca Federiciana, il quale nell’ultimo numero di Nuovi Studi Fanesi (n. 35, anno 2024), citando il professor Aldo Deli, scrive "che alla fine del Seicento si era pensato di restaurare la statua della dea Fortuna ’dorata’ e di collocarla sul campanile al posto della croce". Sulla doratura si sofferma ancora Aldo Deli, in nota: "controllando tra i solchi dei capelli della statua originale della Fortuna, al Museo civico, abbiamo notato tracce di doratura o qualcosa di simile". Insomma, dorare la Fortuna non sarebbe altro che ritornare alla tradizione.