Un pizza speciale nella lingua dei segni

La pizzeria Angelo 2.0 a Fano offre un servizio inclusivo per clienti sordi, con un menù tradotto in lingua dei segni. Un progetto di sensibilizzazione e inclusione sociale che coinvolge anche persone con percorsi difficili.

La pizza Bufalina? Basta fare le corna sulla testa. E per qualsiasi altro tipo di pizza un cameriere sarà in grado di tradurlo nella lingua dei segni. Succede nella pizzeria Angelo 2.0, grazie ad un progetto di alternanza scuola-lavoro pensato per i clienti sordi. Cliccando su un Qr code esposto sul tavolo si entra nel sito del locale, dove ci sono dei brevi video che illustrano nella Lis, lingua italiana dei segni, nome e ingredienti della pizza. "Incluso chi non sente" è il nome del progetto realizzato in collaborazione con l’Istituto "Adriano Olivetti" del Polo 3. Protagonista è Ion Turla, giovane moldavo sordo che ha realizzato il menù visibile all’indirizzo www.cooperativacontatto.it/attivita/angelo/menulis/. "Si tratta di un’iniziativa soprattutto di sensibilizzazione – spiegano da Contatto che gestisce il locale –, dato che i non udenti sono in grado di leggere un menù. Ma è un altro piccolo passo nel cammino dell’inclusione sociale". In questi anni all’interno della pizzeria hanno trovato occupazione tante persone che altrimenti sarebbero state escluse dal mondo del lavoro: diversamente abili o con percorsi sociali difficili, ma tutte con i loro talenti da esprimere e mettere in gioco. La cena di presentazione è stata organizzata con l’Ente Nazonale Sordi di Pesaro e Urbino.