A 85 anni scala l’Infernaccio fino all’eremo

Ireneo Vita racconta: "Mancavo da 15 anni, qui ho sposato mia moglie e sono felice di esserci tornato con mio nipote Alessandro"

A 85 anni scala l’Infernaccio fino all’eremo

A 85 anni scala l’Infernaccio fino all’eremo

Ireneo Vita: 85 anni e non sentirli. Sarà il cognome ‘Vita’ che gli fa avere un’energia incredibile, sarà la forza di volontà che lo ha spinto fin lassù, o sarà per l’amore verso il nipote che lo ha accompagnato in questa impresa: sta di fatto che Ireneo, fermano di Montegiorgio, ha scalato tutto l’Infernaccio fino all’eremo in cima alla montagna. E l’ha fatto nel tempo previsto dal percorso, in circa tre ore, non di più. "Mancavo da questo posto da 15 anni – ha detto – Qui, alla Madonna dell’Ambro, ho sposato mia moglie e sono felice di esserci tornato con mio nipote Alessandro". Insieme a loro due, anche un gruppo di amici del nipote (tutti sui 25anni): "Non è stato facile accompagnare nonno – fa sapere il ragazzo – perché è abbastanza testardo e voleva per forza fare il percorso da solo, nel modo in cui voleva lui. Io cercavo di stargli dietro per prenderlo nel caso fosse caduto, ma fortunatamente non c’è stato bisogno. Sapete – racconta Alessandro – all’Infernaccio, nonno andava sempre perché c’era un frate, padre Pietro, che era il suo punto di riferimento". Con la moglie Gioconda, proprio qui, alla Madonna dell’Ambro, si è sposato a 29 anni. Con lei, ha avuto due figli, Catiuscia e Andrea: "Erano entrambi molto giovani, mamma era una 20enne" – spiega la figlia.

Che prosegue: "Mio padre è la persona più pura che io abbia mai conosciuto, tanto da sembrare ancora un bambino. Lui vive a Montegiorgio, in provincia di Fermo, e si fida di tutti, è un uomo molto generoso, che ai figli ha insegnato l’amore e il rispetto, senza dare giudizi. A me – continua Catia – ha insegnato pure che il valore più grande dell’esistenza sono le persone, i nostri affetti". Considerato la memoria storica di Montegiorgio, Ireneo (classe 1939) è stato un infaticabile e umile lavoratore: "Faceva addirittura due mestieri per non fare mancare nulla alla famiglia. Ora, è magrolino per un problema allo stomaco, ma prima era davvero tonico". Autotrasportatore e gruista, l’85enne adesso si gode i campi e gli animali nella casa che condivide con la moglie. E ogni domenica va a messa alla Madonna dell’Ambro, in macchina. "Ormai sono un morto che cammina – scherzava lui durante la scalata – non ho più neanche lo stomaco". Scalata in cui non si è fermato quasi mai: "Andava quasi più veloce di me", precisa il nipote. Ireneo, molto amico dell’eremita che costruì la piccola cappella in cima a Montefortino, è tornato nei suoi luoghi del cuore dopo una lunga assenza. Il segreto per arrivare così a 85 anni? "Tanta forza di volontà, tanta tigna e tanta voglia di vivere". D’altronde, si chiama Vita.

Nicolò Moricci