Alle radici di Max Giusti : "Io e Piermassimo Macchini siamo dei fratelli cugini, proprio come lo spettacolo"

L’attore sta preparando qui il nuovo show Bollicine, ricorda i nonni e l’infanzia

Alle radici di Max Giusti : "Io e Piermassimo Macchini siamo dei fratelli cugini, proprio come lo spettacolo"

Alle radici di Max Giusti : "Io e Piermassimo Macchini siamo dei fratelli cugini, proprio come lo spettacolo"

Sogna una casetta in centro storico, il teatro sempre aperto, il ritorno della corsa coi carrozzoni a Capodarco e quei pranzi infiniti in famiglia dove si parla in dialetto, si ride molto, a volte si litiga anche. È il piccolo mondo antico di Max Giusti, l’attore è profondamente legato a Fermo e non perde occasione per dichiarare il suo amore per questa terra, tanto da scegliere il teatro di Sant’Elpidio a Mare per testare il suo nuovo spettacolo, Bollicine, quando avrebbe potuto fare le prove nella sua Roma. Il legame è quello con il collega fermano Piermassimo Macchini, il filo familiare lo spiega proprio Giusti: "C’erano tre sorelle, la più grande ha avuto mio padre, la più giovane Piermassimo, ultimo figlio. Per cui mio padre e Piermassimo sono cugini, per me è una specie di zio ma sarebbe troppo complicato. Meglio fratelli cugini, come lo spettacolo che insieme abbiamo messo in scena". Max ha scelto di alloggiare all’Astoria, ricorda il nonno che giocava a bocce proprio qui sotto, la casa al Tirassegno, il bello di avere radici: "Vorrei tanto che i miei figli ritrovassero le loro radici, quando li porto qui si divertono un mondo. Io mi sento a casa, all’auditorium Giusti, che poi si chiama come me, ho trovato attenzione vivacità".

La regia di tutto è dell’associazione Lagru, con tutti le iniziative, i laboratori, gli incontri: "Max Giusti è ormai un nostro amico vero, sottolinea Priscilla Alessandrini, è stato con noi da sempre e siamo orgogliosi di aprire il teatro al suo nuovo spettacolo". Una grande identità, quella costruita dall’associazione, Giusti parla di una vivacità che non si riscontra altrove: "Ho trovato una realtà travolgente, il mio staff non riusciva a capire perché volessi mettere a punto il mio spettacolo qui. Poi però ci si rende conto che il calore e la serenità che si riceva in questo posto sono unici, sono felice che sia una dimensione che appartiene a Piermassimo, un grande artista, uno dei più grandi delle Marche e d’Italia, lui rappresenta questa regione in tutta la sua autenticità, è poliedrico, riesce a far accadere tante cose, al teatro e sul territorio, e io voglio essere parte di questa storia".

"Stiamo vivendo un momento di grande vitalità, ribadisce Macchini che de Lagru è vice presidente, abbiamo 230 iscritti e più di 40 iscritti al corso di comicità Magnasarache che ha anche una sede ad Ancona, per noi è un modo per creare buonumore. Avere Marx con noi è una bellezza unica, un’emozione vera".

Giusti ha ancora addosso le emozioni del Marchese del Grillo vissuto al teatro dell’Aquila: "Avere il teatro pieno all’inverosimile, lunghissimi applausi, grande entusiasmo, mi ha reso felice. Io sono cresciuto con Alberto Sordi e ho avuto la fortuna di raccontare la sua stessa storia. Adesso lo spettacolo si chiama Bolicine, debuttiamo ad aprile al Sistina di Roma, non posso svelare molto se non dire che ‘mi stappo’, mi racconto, devo dire delle cose che devono essere dette. Vorrei portare questo spettacolo al teatro dell’Aquila, almeno per tre serate, e poi sogno uno spettacolo in piazza che io da piccolo ci ho visto Mike Buongiorno e da allora mi sono visto su quel palco". L’ultimo sogno è a quattro ruote: "Vorrei dire agli amici di Capodarco che vorrei tornare a fare la corsa coi carrozzoni di legno, mi vedo ancora le balle di fieno e quell’adrenalina. Bello il palio, certo, ma anche la corsa coi carrozzoni ha il suo perché".

Angelica Malvatani