Cade a causa di una buca, il Comune ribalta la sentenza

Capitombolo sul lungomare, il giudice di pace aveva condannato l’ente a risarcire 7.000 euro .

Cade a causa di una buca,  il Comune ribalta la sentenza

Cade a causa di una buca, il Comune ribalta la sentenza

Cade a causa di una buca, ma il Comune ribalta la sentenza: cittadino condannato a restituire il risarcimento non paga e si oppone di nuovo in Tribunale ma perde ancora e il suo debito aumenta. L’Ente ha ribaltato la sentenza del giudice di pace che l’aveva condannato a risarcire con 7.000 euro un cittadino caduto per una buca sul lungomare. Citato per un cospicuo risarcimento, il Comune respingeva la pretesa non avendo trovato nessuna buca sul lungomare. Nel 2017 l’Ente è stato citato davanti al giudice di pace e condannato a pagare 7 mila euro tra risarcimento e spese legali ma poi, su appello del Comune, il Tribunale aveva riformato la sentenza e condannava il Cittadino a restituire il risarcimento ricevuto in primo grado e le spese di soccombenza di primo e secondo grado. Un credito per il Comune di circa 12.000 euro. In estrema sintesi: l’ovvio principio, confermato dal Tribunale è: "La visibilità della buca può farla degradare a semplice occasione dell’evento, da imputarsi causalmente al distratto pedone". In assenza di spontanea restituzione dei denari il Comune è stato costretto ad iniziare la procedura esecutiva e qui, ulteriore colpo di scena. La controparte, su consiglio del proprio difensore, opponendosi all’esecuzione trascinava nuovamente in Tribunale il Comune. Arriviamo così ai nostri giorni. Il Tribunale di Fermo dà nuovamente ragione al Comune ed oggi il privato, oltre a dover restituire 12.000 euro, più interessi e spese di procedura esecutiva, dovrà inoltre pagare le spese di soccombenza dell’ulteriore giudizio pari a 5mila euro per un totale di 18mila.