CLASSE II A SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO, PLESSO ‘SPADONI RICCI’ DI AMANDOLA

L’analisi di alcuni passaggi di una delle sue opere ‘Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio’

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Il 15 ottobre 2023 si è celebrato il centenario della nascita di Italo Calvino, illustrissimo intellettuale, diventato un pilastro della letteratura italiana del Novecento. Attraverso l’analisi di alcuni passaggi di una delle sue opere ‘Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio’ abbiamo riflettuto sul ruolo che ‘leggerezza e rapidità’, concetti chiave dei suoi studi, rivestono nella quotidianità.

Così scriveva Calvino: "Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore". O ancora: "Come la leggerezza ha bisogno della pesantezza per esprimersi al meglio, così la rapidità non può esistere senza la lentezza", riassumendo questo binomio nell’adagio latino festina lente, affrettiamoci lentamente. I ritmi di oggi, invece, ci travolgono.

Ci affanniamo per poter portare a termine tutti i nostri impegni, pervasi da infinite preoccupazioni, spesso anche futili; sempre insoddisfatti, ci sembra di non riuscire a gioire nemmeno dei nostri piccoli, ma quotidiani risultati. La vita corre rapida, veloce e noi non siamo mai né lenti né leggeri, che non equivale a stare fermi o ad essere superficiali, quanto piuttosto a cercare di trovarsi un passo avanti rispetto a chi si lascia trasportare, in modo smisurato, da ciò che in realtà è superfluo. Tuttavia è difficile raggiungere da soli questo tipo di consapevolezza: abbiamo bisogno degli altri, con i quali è più semplice trovare un sollievo.

Quando si è circondati da persone, che ci fanno sentire parte di una comunità, quando realizziamo il senso di appartenenza attraverso il filo dell’empatia e della solidarietà, è in quel momento che ci sentiamo ‘curati’. Abbiamo pensato, proprio perché si parla di ‘centenario’, di confrontarci su questi temi con Ida, un’arzilla signora nata a Montefortino il 5 novembre del 1922, residente oggi ad Amandola a causa del terremoto, che l’ha costretta ad abbandonare la sua casa di Vetice.

Come emerge da alcuni passaggi dell’intervista che segue, Ida ci ha fatto riflettere su quanto sia importante l’aiuto reciproco e l’altruismo, spiegandoci che non è che la vita di ieri fosse più facile ma il vivere con lentezza e leggerezza, trarre il meglio dal peggio, anche quando quest’ultimo sembra prevalere, è alla base di una filosofia di vita che dovrebbe valere per tutti e che noi vorremmo fare nostra.

Classe II A