Da Massa Fermana a Ulan Bator: "Mi muovo in bici e dormo in tenda"

L’impresa di Rudy di Flavio, diretto fino in Mongolia sulle due ruote, è iniziata: "Amo quei Paesi"

Da Massa Fermana a Ulan Bator: "Mi muovo in bici e dormo in tenda"

Da Massa Fermana a Ulan Bator: "Mi muovo in bici e dormo in tenda"

"Ho deciso di intraprendere quest’avventura per un semplice desiderio personale, riuscire a visitare paesi che reputo incontaminati e paesaggi ricchi di fascino". E’ con questo pensiero nel cuore che Rudy Di Flavio 31enne residente a Massa Fermana, che di professione fa il masso fisioterapista, da qualche giorno è salito in sella alla sua bici per intraprendere un lungo viaggio di circa 15.000 chilometri che lo porterà fino a Ulan Bator, capitale della Mongolia. Ma già in passato Rudy ha effettuato sempre in bici lunghi percorsi fra cui il lungo sentiero fino a Santiago De Compostela in Spagna, poi in Montenegro. Rudy, come è nato questo progetto?

"Il fascino di questi paesi mi ha sempre colpito: Iran, Teheran, Turkmenistan e Uzbekistan e quindi la Mongolia. Credo siano ancora incontaminati e vedere con i miei occhi i paesaggi che incontrerò che credo saranno unici".

Si è già imposto una mappa di viaggio?

"Seguirò un itinerario, ma non ho tappe fisse, quando sarò stanco mi fermerò, se avrò voglia di pedalare andrò avanti. Per esempio il primo giorno ho fatto 60 chilometri il secondo 110. Oggi (venerdì ndr) sono a Manfredonia domani mi imbarcherò per la Grecia, poi Istanbul e ancora avanti. Non so neppure se arriverò fini alla metà che mi sono prefissato ma intento proseguo, sono consapevole che sarà faticoso mi spinge però la voglia di conoscere questi luoghi".

Dove dormirà e mangierà?

"Sono Paesi tranquilli, basta avere qualche accortezza ed essere rispettosi, ma c’è molta ospitalità verso i visitatori. Con me ho una tenda e la userò per dormire, ma l’idea è magari di farsi ospitare dalla gente del posto e di avere uno scambio culturale con i residenti. Per magiare stessa cosa, porto con me un po’ di denaro, mi fermerò nei ristori di passaggi, o magari nelle case delle persone".

Come ha fatto con il lavoro?

"Ho assistito tutti i miei pazienti fino ad un buon livello di autonomia, poi nel periodo della mia assenza, li ho indirizzati verso alcuni colleghi. Non so quanto tempo ci impiegherò, mi voglio godere il viaggio".

Scriverà un libro al suo ritorno?

"Sicuramente farò tante foto, magari al mio ritorno potrei organizzare qualche incontro per illustrale e raccontare l’esperienza di questo viaggio. Se mi verrà voglia di scriverci un libro, magari strada facendo prenderà qualche appunto".

Alessio Carassai