Da oggi famiglia senza casa: "Siamo davvero disperati"

Non sono riusciti più a pagare le rate del mutuo, così l’appartamento è andato all’asta e adesso lo sfratto. Si è attivato il Comune, c’è l’ipotesi di un B&B.

Da oggi famiglia senza casa: "Siamo davvero disperati"

Da oggi famiglia senza casa: "Siamo davvero disperati"

Sono giornate, ore, dense di angoscia per una famiglia di nazionalità tunisina, in Italia da tantissimi anni (da 38 anni il marito, da 24 la moglie, con due figli ora maggiorenni) nel vedere imminente, è oggi, la scadenza dello sfratto esecutivo dalla loro casa. "Ma non sappiamo dove andare. Siamo disperati e psicologicamente devastati" è lo sfogo dei due coniugi. La loro è una storia simile a quella di tanti altri, italiani o stranieri che siano. Nel 2006, decidono di comprare un appartamento (75 mq). Contraggono un mutuo, pagano le rate fino a quando non sono più riusciti a mantenere gli impegni con la banca. In casa, lavora solo il marito, la moglie ha problemi di salute, i due figli sono studenti modello (uno alle superiori, l’altro all’università). Così l’appartamento è andato all’asta e l’acquirente, dopo aver atteso un paio di anni che la famiglia trovasse una soluzione alternativa, ora vuole la casa. Fin da subito, la coppia (che, nel frattempo, ha dovuto affrontare situazioni personali complicate), si è rivolta ai servizi sociali. Sono state prospettate loro possibili soluzioni che la famiglia non ha ritenuto di poter accettare. La ricerca di un alloggio è proseguita, e prosegue, ma senza esito. Intanto, di tempo ne è passato e, man mano che la data del 9 febbraio si avvicina, aumenta l’ansia ed è palpabile l’agitazione della coppia: "La notte non riusciamo più a dormire. Pensiamo solo a come risolvere questa situazione. Abbiamo sempre vissuto in maniera dignitosa". Hanno vissuto come una beffa l’esclusione dalla graduatoria per un alloggio popolare: "Dicono per mancanza di requisiti, nonostante un Isee basso e lo sfratto esecutivo". Chiarisce l’assessore Roberto Greci: "Al momento della richiesta, risultavano ancora proprietari dell’alloggio". Così è proseguita la spola presso i servizi sociali (ieri l’ultimo incontro), sperando nei mini alloggi a disposizione del Comune nella zona dei Cappuccini. "Ne abbiamo a disposizione solo due, uno occupato e nell’altro stiamo facendo dei lavori ma in ogni caso è adatto per due persone, non per quattro adulti" spiega Greci che ha ereditato questa problematica. "Gli abbiamo proposto di stare per uno o due mesi, divisi nelle strutture di accoglienza ma hanno rifiutato perché vogliono restare insieme. Oggi, (ieri, ndr) abbiamo prospettato l’ipotesi di sistemarsi provvisoriamente in un B&B, ai cui costi potevamo contribuire".

Marisa Colibazzi