Da rifare le graduatorie Erap, inammissibile il vincolo di 5 anni di residenza

La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il vincolo di 5 anni di residenza per richiedere un alloggio popolare. Il sindaco Calcinaro preoccupato per le conseguenze, tra cui il rallentamento delle assegnazioni e una revisione della procedura.

Da rifare   le graduatorie Erap,  inammissibile il vincolo di 5 anni di residenza

Da rifare le graduatorie Erap, inammissibile il vincolo di 5 anni di residenza

Un possibile pasticcio che comporterà non pochi problemi nel percorso di assegnazione delle case popolari. Sono da rifare infatti le graduatorie dell’Erap visto che la Corte Costituzionale ha ritenuto inammissibile il vincolo di 5 anni di residenza sul territorio per poter chiedere l’alloggio. Il consigliere di minoranza, Renzo Interlenghi, sottolinea che già nel 2021 aveva messo in guardia l’amministrazione dall’adottare un provvedimento che recepiva la legge regionale del 2018, "errata alla fonte proprio dalla norma che prevedeva che il limite della possibilità di avanzare domanda di assegnazione fosse legata al fatto che il richiedente risiedesse nella Regione da almeno 5 anni", spiega Interlenghi, gli unici a votare contro fummo io e il consigliere Andrea Morroni. Mettemmo in guardia, l’intera assise, circa la incostituzionalità di tale norma, facendo presente che la Corte Costituzionale, nel 2020, aveva già dichiarato l’illegittimità costituzionale della analoga norma regionale della Lombardia. Si spiegò che anche quella della Regione Marche sarebbe stata dichiarata tale e si chiedeva un gesto di coraggio da parte del Consiglio Comunale per dare un segnale di lungimiranza e, soprattutto, di civiltà umana trattandosi di norma inserita per complicare l’assegnazione degli alloggi soprattutto alle persone straniere".

Oggi è lo stesso sindaco Calcinaro, nelle vesti di presidente dell’Anci, a dirsi preoccupato perché occorrerà verificare se tra i richiedenti esclusi dalle graduatorie per la casa popolare vi siano coloro che non rispettavano il requisito dichiarato incostituzionale, con ciò comportando il rallentamento delle assegnazioni e una revisione di tutta la procedura: "Mi chiedo a cosa abbia pensato dal 2019 ad oggi, sapendo che sulla norma gravava la spada di Damocle della Consulta. Come sempre il rimedio si trova in ritardo, con il rischio di compromettere le legittime esigenze abitative di cittadini che gravitano in situazioni di difficoltà economica".