"Dalla civiltà precolombiane ai conquistadores. Ci rendiamo conto che il razzismo è sempre esistito"

L'articolo evidenzia la persistenza del razzismo invisibile nelle interazioni quotidiane, con esempi di discriminazione e micro aggressioni che influenzano il benessere psicofisico delle persone. È necessario combattere questi comportamenti per creare una società più inclusiva.

Studiando le civiltà precolombiane e l’età dei conquistadores ci rendiamo conto che il razzismo è sempre esistito ed è difficile da estirpare. Troppe volte è invisibile e inconscio e, sia le vittime, che gli autori possono non essere consapevoli del suo funzionamento. Il razzismo invisibile, nel caso della discriminazione razziale parte dal presupposto culturale che i bianchi debbano essere privilegiati rispetto a tutti gli altri e che quindi sia normale che chi non è bianco possa o debba subire trattamenti ingiusti o vivere in condizioni svantaggiate. Battute e barzellette razziste, attraversare la strada per evitare contatti con persone provenienti da altri gruppi etnici, decidere di non uscire con un nero/a, sono tutti esempi di razzismo invisibile. Questi comportamenti portano all’esclusione e influenzano il benessere psicofisico delle persone. I pregiudizi, lo sappiamo, sono più difficili da sradicare dal cuore, crescono là, fermi, come erbacce tra le rocce e difficilmente riusciamo ad estirparli. Le micro aggressioni, per definizioni, sono piccoli atti quasi inconsci che compiamo o subiamo ogni giorno noi giovani e ai quali non diamo molta importanza, ma l’azione constante e continua finisce per avere un impatto negativo sulla persona aggredita. Si manifestano sotto forma di atti o commenti sprezzanti che sono generalmente accettati, ma che promuovono forti stereotipi. Non sedersi accanto a qualcuno sul pulmino a causa del suo aspetto, interrompere le compagne quando parlano pensando che non abbiano nulla di interessante da dire, pensare che qualcuno sia meno intelligente perché ha un’origine etnica diversaa, credere che un coetaneo appartenente ad una classe sociale più svantaggiata sia un cittadino di seconda classe, sono alcuni esempi di microaggressioni. Sta a noi combatterle e creare una vita più inclusiva. Classi II A, II B e II C