Ecco il decreto: concessione tolta alla società Marina

La decisione per la mancata presentazione della fideiussione e un debito che sfiora il milione di euro.

Ecco il decreto:   concessione tolta  alla società Marina

Ecco il decreto: concessione tolta alla società Marina

Emanato il decreto di decadenza della concessione demaniale marittima alla società Marina di Porto San Giorgio Spa che gestisce il porto turistico. E’ firmato dal segretario generale del Comune, dottoressa Maria Stella, ma sottende la volontà politica più volte espressa dal sindaco Valerio Vesprini, il quale ha assunto una decisione drastica a fronte della mancata presentazione della polizza fideiussoria e di una situazione debitoria della società Marina dal 2007 al 2022 pari a 970.516,06 euro per canoni demaniali non versati. Cosa accadrà adesso? Quale la sorte dell’impianto portuale? Quanti anni ancora resterà così incompleto e scarsamente utilizzato? Sembra di poter individuare nelle seguenti due possibilità di intervento, tra cui il Comune può scegliere: una, la più ordinaria, l’espletamento dell’evidenza pubblica per l’assegnazione della struttura ad altro gestore, l’altra, più radicale, la restituzione della delega alla Regione. Quella del Comune, infatti, è una competenza delegata, dato che per i porti la legge nazionale l’attribuisce alle Regioni e queste a loro volta la girano ai Comuni. Ad essi, però, sono affidate solo incombenze di carattere burocratico: dal porto il Comune di Porto San Giorgio non ricava alcunché. I canoni demaniali, alla cui riscossione comunque deve badare, sono destinati all’erario, finiscono cioè nelle casse dello Stato.

Pertanto, visto e considerato che non gliene viene nulla, l’Amministrazione potrebbe decidere di restituire la delega alla Regione affinché sia essa a gestire il porto tramite una gara di appalto o affidandolo a qualche altro ente. Se si decidesse per l’evidenza pubblica, prima di procedere lo Stato dovrebbe formalizzare l’acquisizione al demanio di tutti i manufatti realizzati sull’area in concessione, senza alcun indennizzo. C’è anche chi ipotizza che la gestione del porto possa essere assunta dal Comune. Pare, però, sia da escludere vuoi perché non ne ha le competenze, vuoi perché sarebbe troppo pesante ed oneroso dover curare un nuovo servizio dato che a mala pena riesce ad assicurare quelli più specificatamente comunali. E poi dove va a prendere i circa 300.000 euro annuali per il canone demaniale? Quali saranno le decisioni che assumeranno Comune e Regione in conseguenza della decadenza della concessione? Al momento non è dato saperlo.

Silvio Sebastiani