Fischnaller: "Tanti bei ricordi con la Fermana"

L’attaccante torna al Recchioni con la lanciatissima Torres: "Dispiace vedere i canarini all’ultimo posto in classifica. Protti? Un motivatore" .

Fischnaller: "Tanti bei ricordi con la Fermana"

Fischnaller: "Tanti bei ricordi con la Fermana"

L’arrivo di Manuel Fischnaller alla Fermana nell’estate del 2022 era stato un vero capolavoro. Da entrambe le parti la voglia di rivalsa era tanta: i gialloblù dopo la retrocessione con i famigerati playout di Viterbo e il ripescaggio, l’altoatesino dopo che la squadra della sua vita, il Sudtirol, lo aveva scaricato senza dargli la possibilità di giocare con loro la Serie B. Un’unione di intenti che ha dato vita a una stagione spettacolare, la scorsa, per tutti. La favola però si era bruscamente interrotta. Il finale lo conosciamo, e domenica, l’attaccante che ha riportato la doppia cifra di gol a Fermo, tornerà al Recchioni, ma con la maglia della Torres.

Come era nata la possibilità di arrivare alla Fermana?

"Era l’ultimo giorno di mercato. Ero in uscita dal Sudtirol e avevo qualche offerta. La Fermana era la squadra che mi voleva di più e l’ho scelta. Una trattativa last minute fatta con estrema velocità ma con la grande volontà di tutte e due le parti".

Che ricordi hai dell’esperienza a Fermo?

"Mi sono trovato veramente bene. Mi dispiace ora vederla all’ultimo posto in classifica. La scorsa annata era stata molto positiva: per tre punti non siamo andati ai playoff dopo che avevamo conquistato l’obiettivo primario, la salvezza. Si era formato un bel gruppo e avevamo un ottimo rapporto tra noi giocatori, lo staff e la società. Si potevano fare delle cose interessanti. Un’annata positiva, sotto tutti i punti di vista".

Se dovessi trovare una parola per mister Stefano Protti quale sarebbe?

"Motivatore. Ha un cuore immenso, per lui la Fermana è tutto ed era bravo a trasmetterlo a noi giocatori. Anche tatticamente era preparato, ma la cosa che mi ha stupito di più era la sua capacità di motivare la squadra. Il suo carisma e la sua voglia mi hanno impressionato. Voleva ancora giocare lui".

Poi però in estate hai deciso di lasciare la squadra. Come è nata questa scelta?

"Non c’erano più i presupposti per andare avanti insieme quindi ho deciso di andare alla Torres. Dopo un anno importante a Fermo, le offerte importanti non mancavano e non c’erano più le possibilità per rimanere".

Come hai salutato i compagni?

"Avevo parlato con loro del mio dispiacere di lasciarli dopo che si era creata una bella sinergia tra noi. Avevamo fatto belle cose e in futuro potevamo fare ancora meglio quindi c’è stato il dispiacere di lasciare una squadra importante e un gruppo di ragazzi fantastici. Per quello era il ‘chiedere scusa’".

Che effetto farà tornare al Recchioni?

"Sarà una partita molto emozionante. Con la squadra e con i tifosi mi sono lasciato bene. Poi lo stadio mi piace, c’è sempre stato un bel casino. Giocare a Fermo da giocatore della Fermana e poi da avversario è tutta un’altra cosa. Mi ricordo che quando venivo con il Sudtirol era sempre una partita difficile contro una squadra che non mollava mai".

Dal punto di vista tattico che partita ti aspetti?

"Difficile. La Fermana è in una brutta situazione e sta cercando in tutti i modi di risollevarsi quindi per loro ogni partita diventa una battaglia importantissima. Mi aspetto una squadra difensiva, che ci aspetta e ci attacca nei momenti giusto. Un match fisico, come tutte le partite a Fermo".

In pochi si aspettavano una Torres al secondo posto, qual è la forza della squadra?

"Nessuno ci si aspettava lì davanti ma abbiamo fatto vedere che possiamo starci. Se le squadre fanno bene vuol dire che c’è un gruppo sano con 30 giocatori con le stesse idee e gli stessi obiettivi. Il gruppo fa la differenza. A Sassari ho trovato un ambiente familiare, fanno stare bene i giocatori".

Filippo Rocchi