Giornata della Memoria, rischio razzismo

Quest’anno il campo si allarga dalle persecuzioni del nazifascismo anche nei confronti di altre minoranze

Giornata della Memoria, rischio razzismo

Giornata della Memoria, rischio razzismo

L’associazione ‘Casa delle Memoria’ di Servigliano, in collaborazione con il Comune, Prefettura di Fermo, l’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) di Fermo, Tavolo della Legalità e il Rotary Alto Fermano Sibillini, hanno allestito un ricco programma dedicato alle scuole e non solo in occasione della ‘Giornata della Memoria’. Quest’anno ‘Casa della Memoria’ ha voluto allagare il proprio campo di studio alle persecuzioni del nazifascismo anche nei confronti di altre minoranze. Il programma partirà sabato 27 gennaio alle 9,30 presso l’ex Stazione di Servigliano, con la consegna della ‘Medaglia al Valore’ ai parenti dell’Imi Franco Ramadori, da parte del Prefetto di Fermo Michele Rocchegiani. Seguirà un convegno sul tema ‘Shoah, politiche della memoria e coscienza storica’, sopiti e relatori Paolo Giunta La Spada, direttore scientifico della Casa delle Memoria; Lorenzo Benadusi, docente di Storia Contemporanea dell’Università Roma Tre; e Luca De Santis, autore della nota graphic novel ‘In Italia sono tutti maschi’.

In conclusione la ricercatrice Ilenia Annessi, affronterà il tema delle persecuzioni e dello sterminio dei Testimoni di Geova. Il programma di domenica 28 gennaio con inizio alle 17,30 sempre presso l’ex stazione, sarà altrettanto interessante, si parlerà dell’internamento degli ebrei nelle Marche con lo storico Costantino Di Sante e Giovanna Santucci della Casa della Memoria.

"La storia del razzismo in Italia non è confinata al 1938 – spiega Paolo Giunta La Spada - quando furono promulgate le leggi che inaugurarono le persecuzioni degli ebrei italiani. Esiste un razzismo fascista che dura per tutto il tempo del regime, che invade la cultura italiana e la piega ai valori più deteriori dell’odio. Se la cultura dell’odio viene nascosta, si rimuove dalla nostra storia, si fa finta che non sia mai esistita, il morbo del razzismo si ripresenta in nuove e aberranti forme criminali del tutto simili a quelle conosciute drammaticamente nel Novecento. Per questa ragione fu scritto l’articolo 3 della Costituzione, contro qualsiasi ideologia totalitaria, per affermare il diritto e il valore di ogni identità. Una società libera, democratica, che rispetta i diritti di ogni persona, ha bisogno della conoscenza storica del passato. Quando si pensa al futuro dobbiamo riflettere su quali valori per costruire un avvenire di convivenza pacifica, diritti e libertà".

Alessio Carassai