Gli stereotipi dal genere fino alla nazionalità: "Siamo convinti che gli svizzeri siano precisi"

Gli stereotipi di genere limitano le persone, imponendo ruoli e interessi. Iniziative scientifiche cercano di superarli, valorizzando le capacità individuali. È importante riflettere e non giudicare.

Così come si attribuiscono etichette, la società crea stereotipi, cioè credenze, negative o positive, attribuite a un gruppo di persone. Tra i più comuni, ci sono quelli relativi alle nazionalità: siamo convinti che gli svizzeri siano precisi, i cinesi siano bravi in matematica e così via. Naturalmente ciò non è sempre vero. Ma lo stereotipo di cui siamo tutti vittima è quello di genere, in base al sesso di una persona. Pensiamo ai colori: alle bambine dovrebbe piacere il rosa e il viola, mentre il blu, l’azzurro ed il verde ai maschi. Fin dalla nascita, siamo spinti a usare, giocare, pensare quello che la società ha deciso che ci debba piacere. Così per lo sport: è più accettabile che i maschi giochino a calcio, mentre le femmine pratichino danza. Nella scuola, si pensa in generale che gli indirizzi scientifici siano più adatti ai maschi, mentre quelli umanistici per le femmine. In effetti, alcune scuole hanno percentuali di iscritti molto squilibrate tra l’uno e l’altro sesso. Ma è veramente così, o siamo talmente immersi nell’etichetta che ci viene data, che finiamo per sentirla nostra? Per fortuna, oggi tante iniziative nel modo scientifico cercano di scoprire i talenti delle ragazze nelle materie scientifiche e tecnologiche. Gli stereotipi di genere sono molto dannosi, perché non ci permettono di esprimere la nostra personalità unica. Ciascuno di noi va ben oltre le convenzioni. Chi l’ha detto che per un uomo è più importante avere successo nel lavoro mentre una donna deve occuparsi della casa e dei figli? Tuttavia, anche se noi giovani dovremmo rappresentare il cambiamento, succede spesso che chi esce fuori dall’immagine di maschio o femmina venga spesso deriso o bullizzato da chi è troppo limitato per aprire la propria mente. Pensiamo che ognuno debba fare ciò lo renda felice, e che si dovrebbe riflettere bene prima di giudicare.

Classe II A